l ciclo delle Giornate Culturali dell’“Acqui Storia” prosegue con la presentazione della raccolta “Ricordi fiumani e ciacolade di Giulio Scala”, un caleidoscopio di memorie, incorniciate dai suoni famigliari della vita quotidiana fiumana, trasmesse dall’esule Giulio Scala alla figlia Cristina, che si terrà domenica 11 marzo alle ore 10,30 ad Acqui Terme presso la Sala Conferenze di Palazzo Robellini, Piazza Levi 5. L’incontro verrà introdottodall’Assessore alla Cultura Alessandra Terzolo, l’Autrice sarà presentata dal Lettore Ruggero Bradicich.
Giulio Scala, scrivendo tanti articoli (chiamati anche lettere) in diverse testate edite da e per gli esuli (e non solo), raccontò episodi di vita a Fiume, prima, durante, e dopo la guerra. In modo simpatico, apolitico e vivace. Nel proprio dialetto.

Il volume nasce da una richiesta della madre di Cristina Scala, alla quale la figlia promise di raccogliere gli articoli del padre in un volume: Cristina si è ritrovata a voler riscoprire le origini paterne ed ha collezionato, recuperato, tutti questi scritti, facendone appunto un libro, ormai alla 4° riedizione rivisitata. Non è quindi un libro storico, non è un racconto distaccato, ma sono scampoli di vita raccontati con calda nostalgia, di un mondo che è stato tolto e non ci sarà più.

Ha scelto questo titolo perché rispecchia proprio i ricordi del padre, ma anche quelli di molti altri esuli, ricordi di una Fiume che fu. La parola “ciacolade” riprende il dialetto fiumano (chiacchere, racconti) ed era anche il titolo di una rubrica che Giulio Scala aveva pubblicato negli anni ’80 e ‘90
Il libro è già stato presentato in una radio rubrica di RAI Friuli Venezia Giulia.

Giulio Scala è nato a Fiume il 6 Novembre 1928. Ha frequentato l’Istituto Tecnico Commerciale ‘Leonardo da Vinci’, ma non concluse il suo corso di studi a causa dell’occupazione titina del ‘45. Esule in Italia dal settembre ‘46, fu ammesso al Collegio ‘Niccolò Tommaseo’ per Profughi giuliano dalmati di Brindisi, dove ha conseguito il diploma di Ragioniere. Successivamente – studiando da ‘ospite’ di un Campo profughi a Bagnoli – si è laureato in Scienze Marittime all’Università di Napoli.

Attratto dal mare e dal desiderio di vedere il mondo, subito trovò imbarco su navi della Sitmar e della Grimaldi, che portavano gli emigranti europei nelle Terre promesse: Canada, Venezuela e Australia. Qui si trovò a contatto con un’altra umanità diseredata, emigrante e raminga, e cioè i profughi di altre parti del mondo con la speranza di ricominciare una vita migliore, in una nuova terra.
Prosegui’ la sua carriera attraverso diversi incarichi tra compagnie di navigazione ed aeree, con costanti contatti con genti di ogni continente, in quella tradizione cosmopolita che Fiume ben rappresentava gia’ sotto l’impero austro-ungarico.

Ed è dal raffronto di questa meravigliosa esperienza di vita e di mondo, in continuo confronto con la sua amata Fiume, che lui definiva internazionale e crogiuolo di genti, di lingue e di culture diverse, che nascono gli spunti per i suoi testi.

Cristina Scala, operatore commerciale turistico, parla correntemente italiano, tedesco e inglese.
In seguito ad un incarico presso diverse agenzie marittime tedesche,nel corso di 10 anni  ha avuto l’occasione di girare il mondo sulle orme di suo padre. Attualmente risiede in Italia nella cittadina di Portogruaro nel Veneto occupandosi di relazioni commerciali con l’estero per una primaria azienda locale.

Il Premio Acqui Storia, nel corso delle sue edizioni, ha affrontato più volte l’argomento dell’esodo giuliano-dalmata. Nel 2011 Stefano Zecchi, docente di Estetica all’Università degli Studi di Milano, romanziere, saggista ed editorialista, con il volume Quando ci batteva forte il cuore, Mondadori, si aggiudicava il premio nella sezione dedicata al romanzo storico. In questo libro, la rigorosa ricostruzione di un periodo terribile e ancora poco conosciuto del Novecento si accompagnava a una storia intima, delicata, toccante. L’Autore ha dato vita a un affresco importante, che illumina il dramma di un popolo e insieme racconta tutta l’emozione di un grande amore tra padre e figlio.
Il premio La Storia in TV, premio speciale dell’Acqui Storia, nel 2014 ha reso un significativo omaggio all’opera “MAGAZZINO 18” e al suo interprete ed autore Simone Cristicchi, cantautore, scrittore, attore teatrale, autore e interprete di monologhi.
L’Autore, dalla sua esperienza di obiettore di coscienza e poi da quella di volontario nei centri di igiene mentale, ha saputo maturare una sensibilità umana e civile che, trasferita poi nel mondo dello spettacolo, ne ha favorito l’affermazione. Con il musical “Magazzino 18”, capannone del porto di Trieste dove sono conservate le masserizie lasciate dagli Italiani dell’Istria e della Dalmazia che abbandonarono tali luoghi in seguito alla loro attribuzione alla Jugoslavia comunista di Tito al termine della Seconda  Guerra Mondiale, ha raccontato la storia delle foibe. Il suo“Magazzino 18”, mandato su Rai 1, rete ammiraglia della nostra televisione, il 10 febbraio 2014, ha confermato che la “pietas” di un uomo alla ricerca della verità  non si piega ad alcuna logica conformistica e sa tradurre la memoria in vitale rappresentazione artistica.

Al termine della presentazione, ci sarà, con inizio alle 13.00,  un pranzo con menu tipico fiumano presso la Pro Loco di Melazzo (Campo Sportivo) – quota di partecipazione € 20.00  per coloro che intendono partecipare, si richiede la prenotazione al numero 335 8029926 da effettuarsi entro venerdi sera.
Il menu comprende la tradizionale Jota, minestrone di crauti patate fagioli e parti di maiale; (in alernativa, pasta al ragu’ di cinghiale, specificare al momento della prenotazione) un secondo piu leggero con pollo all’isolana, la Pinza, dolce tipico fiumano, acqua e vino sfuso (Vinchio e Vaglio).