Mi sono fermata alcuni giorni per riflettere, ascoltare, capire.

Quella del 4 marzo è stata una sconfitta netta, gli elettori ci hanno chiaramente detto che è necessario un cambio di rotta e se non cogliamo questo messaggio il rischio è che il progetto riformista ed europeista del partito democratico naufraghi del tutto, con gravi conseguenze per la vita democratica del Paese.
Personalmente ringrazio tutti quelli che hanno creduto in me, che mi hanno sostenuto, che hanno votato il Pd e quelli che hanno scelto di votarlo perché c’era il mio nome sulla scheda.
55.950 grazie.
Ora però, è il momento di ripartire da un nuovo inizio. Ho pensato ai versi di Neruda

“Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.”

È arrivato il momento di rinascere, di ripartire.
Ripartire per dare forza al progetto del centro sinistra, iniziando dalla nostra gente, dai circoli, dai lavoratori, dai delusi, da chi non ci ha votato alle ultime elezioni. La riflessione va fatta indipendentemente dalla responsabilità dei singoli, è evidente. Il meccanismo si è inceppato con i nostri elettori, il nostro “zoccolo duro”, che ci ha voltato le spalle. Abbiamo sicuramente commesso degli errori e non siamo stati abbastanza bravi a far capire in quale direzione stavamo facendo andare l’Italia.
Una direzione fortemente europeista con basi solide nella tradizione delle nostre imprese, della nostra cultura, delle nostre tipicità. Non è stato sufficiente a convincere e a farci vincere. Probabilmente gli indicatori economici positivi ancora non sono stati percepiti dalle persone. Probabilmente non abbiamo intercettato il malessere sociale ed economico che attraversa la penisola, da nord a sud. Da tutto questo dobbiamo ripartire. Senza alibi.

È arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e tornare, tutti, sul territorio, fuori dalle fabbriche, nei circoli, nelle periferie. Dalla nostra gente.
Lo faremo dai banchi dell’opposizione così come hanno voluto gli elettori. Lo dobbiamo fare tutti insieme, perché le battaglie si vincono solo se si è uniti. O si è una vera comunità o non si va da nessuna parte. La posta in gioco è alta, è il futuro del paese. È il futuro non si può progettare se si pensa alle proprie beghe interne, alla leadership, ai singoli che prevalgono su progetti e idee. E l’opposizione è un ottimo punto di partenza per la ricostruzione di un partito, di un popolo,  del centro sinistra.
Lega e 5 stelle trovino il loro profondo senso di responsabilità e facciano il loro governo, come vogliono gli elettori. A noi gli elettori hanno dato un messaggio molto chiaro e da questo dobbiamo ripartire. Dobbiamo cogliere questa occasione.


Cristina Bargero