Milano vista dalle guglie del Duomo da buonviaggioitalia.


Un’altra Milano, quella che si sviluppa in altezza, protesa verso il cielo, uno skyline fatto di  grattacieli, torri, campanili, alti palazzi che ti fanno stare con la testa all’insù.

Camminando in giro per Milano sovente scatta quella sensazione che fa dire che ne esistano due di città. Una più avvicinabile, ossia quella piana, che si estende in maniera concentrica dal suo cuore, che si dirama con le sue strade larghe asfaltate o scavate dai binari tranviari, miste a quelle strette e tortuose col pavimento in pietra, caotica ed operosa, ultramoderna e antica, che ti fa sentire partecipe di essa, in mezzo alla gente, anche grazie agli incroci delle linee della metropolitana che da sottoterra ti portano ovunque, e ti danno la sensazione di essere un po’ padrone della città, di poterla vivere, o visitare, o conoscere tutta anche in un sol giorno.

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Cupola della Galleria e a sinistra la Torre del Castello Sforzesco

UN’ALTRA MILANO

Ma poi nello stesso momento, in maniera parallela, o ancora meglio – in questo caso – in maniera “perpendicolare”, ti accorgi dell’esistenza dell’altra Milano, quella che si sviluppa in altezza, come dal suo Duomo, con i suoi grattacieli, le torri, i campanili, gli alti palazzi dai tetti solo immaginabili, che al contrario ti intimorisce bonariamente, ti fa sentire piccolo e ti fa stare con la testa all’insù, e mai padrone, ma invece in balìa di essa, un po’ sconosciuta, un po’ inarrivabile, troppo lanciata verso il cielo, impossibile da vedere attentamente in un giorno.

SULLA CIMA DEL DUOMO

MilanoE allora la curiosità di poterla, anche solo per poche ore, addirittura capovolgere, dominare, osservare accuratamente, scoprire, si fa largo in chi la percorre. E una soluzione c’è e si trova sulla cima del Duomo di Milano. Basta salire sulla terrazza dove imperano le guglie più alte della Cattedrale, magari scegliendo una giornata limpida e le ore che precedono l’imbrunire, per poter almeno una volta sentirsi padroni della Milano che va verso l’alto e vederla completamente distesa davanti ai propri occhi.
Nella possibilità di scegliere fra ascensore e gradini, noi abbiamo optato per questi ultimi per compiere la scalata, e lo consigliamo vivamente a chi vuole farlo, ovviamente nel caso le energie lo consentano, perché ne vale davvero la pena. Infatti, man mano che si consumano i circa 200 scalini della salita, non ci si annoia mai, anzi ci si divide fra l’ebbrezza di veder pian piano la città scendere sotto di noi, e l’ammirazione per le tantissime espressioni artistiche che costituiscono la bellezza della Cattedrale e che si mescolano fra loro.

 

FRA ARCHI GOTICI, FIGURE E DECORAZIONI

Ed ecco che ci si addentra fra gli innumerevoli meravigliosi archi dal sapore gotico, ci si imbatte all’improvviso davanti ai finestroni laterali e ai rosoni sparsi sopra alcuni di essi, ci si riposa nelle terrazzine intermedie da cui si ammirano le prime guglie o gli archi con le stupende decorazioni gigliate tutte poste a schiera a formare figure geometriche che solo da pochi metri possono essere contemplate nella loro particolarità.

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Arrivati già a buon punto della risalita ci si gira attorno, e si iniziano a vedere le vie dall’alto con gli omini piccoli sul frequentatissimo Corso Vittorio Emanuele che costeggia il Duomo di Milano, o sulla via S. Raffaele, perpendicolare ad essa. Ma quasi ad ammonirci o forse a incoraggiarci, incorniciata da un arco, sullo sfondo appare una statua di un uomo dall’aspetto austero dato dalla lunga barba marmorea, che sembra indicarci col dito fermo che ancora non è finita e che bisogna salire ancora più in su. Un viaggio che continua, quindi, irregolare nel suo percorso, con viste mozzafiato sulle guglie rifinite in maniera stupefacente e i doccioni che sembrano lanciarsi nel vuoto e che ti fanno sentire quasi in volo sulla città.

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AI PIEDI DELLA MADONNINA

E una volta superata l’ultima rampa, si giunge sulla terrazza in cima, ai piedi della stele della Madonnina, simbolo per eccellenza di Milano, che è da osservare nella sua luminosità mentre si recupera un po’ di fiato, seduti su qualcuno dei marmi che compongono questa sommità. Lasciata alle spalle la fatica, allora, ecco finalmente soddisfatto quel desiderio, quella curiosità di sentirsi padroni di Milano, e di riuscire a visitarla in poche ore anche dall’alto, stando semplicemente fermi e girando lo sguardo a 360 gradi. E non ci si sente mai soli, perché a fare compagnia ci sono perpetue le statue poste sulle guglie più alte, anch’esse in piedi volte a guardare la città verso l’orizzonte.

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Cupola di vetro della Galleria

Non resta che iniziare, quindi, magari prima da vicino, dove a poche decine di metri è impossibile non fermare la vista sulla Galleria Vittorio Emanuele e soprattutto sulla sua cupola in vetro, così suggestiva e luminosa osservata dal basso al suo interno, ma adesso altrettanto suggestiva e inusuale ammirata da fuori.

SKYLINE MILANESE

Ma mentre il sole inizia a diventare più rosso e le sagome si delineano ancora di più nell’ampia “skyline” di Milano, è il momento di guardare lontano per scrutare in un sol colpo tutti gli edifici più alti, prima inarrivabili da terra. Puntando all’orizzonte frontale alla facciata principale, leggermente verso destra, ecco la Torre del Filarete, torrione principale e ingresso del Castello Sforzesco, dal colore inconfondibile e consumato dagli anni, e via via girando in senso orario lo sguardo, lontani ben oltre la già citata cupola della Galleria, si fa un brusco salto nella contemporaneità alla vista dei palazzi più alti della città e d’Italia, quali i nuovissimi grattacieli della zona di Porta Nuova, tra cui la Torre Unicredit, la più alta del paese coi suoi 231 metri, il Palazzo Lombardia sede della Regione, lo storico “Pirellone” anch’esso edificio istituzionale, e la torre Solaria coi suoi giardini verticali  e adibito ad abitazioni.

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IL CAMPANILE PIU’ ALTO

E continuando in questa escursione visiva si rifà un salto temporale all’indietro, col campanile più elevato della città, quello di San Carlo al Corso, alle spalle del Duomo, che raggiunge gli 84 metri.

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Torre Velasca, Palazzo Reale e Campanile di San Gottardo in Corte

Per poi completare il tour dell’orizzonte milanese alla sinistra della Cattedrale, dove la scena è dominata da costruzioni con stili ben diversi fra loro: si passa dalla singolare Torre Velasca, eretta nel 1956, con la sua inconfondibile struttura a forma di fungo, divisa tra i negozi nella parte inferiore e abitazioni in quella superiore, alla bellissima forma ottagonale della Torre campanaria della Chiesa di San Gottardo in Corte, alle spalle del Palazzo Reale, che invece si lascia ammirare sui suoi tetti dal sapore regale, a due passi dalle guglie, per concludere poi il nostro viaggio con la veduta dall’alto della grande piazza del Duomo, per rendersi un po’ conto da dove si è partiti.

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Sullo sfondo la Torre campanaria di San Carlo al Corso, 84 m.

Così è compiuto, quindi, questo agognato giro di Milano dall’alto, ma solo parzialmente, in quanto talmente vasta è l’ampiezza del paesaggio cittadino da quell’altezza che ogni occhio, ogni animo curioso potrà sempre scorgere qualcosa di nuovo, di particolare, soffermarsi su uno scorcio diverso, senza assolutamente dimenticare inoltre di ammirare su quella tela infinita chiamata cielo i disegni armonici che creano le stesse guglie più elevate del duomo e le statue postevi sopra, che aumentano la propria solennità e maestosità con il lento e progressivo andar via del sole.

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