Don Romeo Gardella prende in mano il microfono e inizia a parlare di fronte al Vescovo e agli altri sacerdoti, poi si blocca, si irrigidisce e cade al suolo morto, colpito da infarto fulminate.

Fabio Morreale e Don Romeo

E’ deceduto, così poco dopo le 12 di ieri, mercoledì 20 dicembre, Don Romeo, 70 anni, parroco di San Matteo, molto conosciuto in città.

Siamo all’interno del salone della curia vescovile per i tradizionali auguri al Vescovo di Tortona, Mons. Vittorio Viola, da parte dei parroci e dei suoi collaboratori: è da poco passato mezzogiorno e la festa inizia intonando il canto Adeste Fideles al termine del quale Don Paolo Padrini prende il microfono e lo passa a Don Romeo: tocca a lui come vicario foraneo, infatti fare gli auguri al vescovo.

Don Romeo inizia a parlare: “questa tradizione – dice – risale a tanti anni fa, ai tempi del vescovo ausiliare…” non fa in tempo a riferire la frase che si irrigidisce e cade all’indietro. Il vescovo cerca di tenerlo per le vesti, ma Don Romeo si accascia al suolo senza più respiro.

I sacerdoti si rendono conto del dramma e danno subito l’allarme chiamando il 118, mentre alcuni presenti cercano di rianimarlo: massaggio cardiaco e respirazione bocca a a bocca, ma non succede nulla: il sacerdote rimane immobili con gli occhi fissi sbarrati nel vuoto.

Neppure il successivo intervento dei medici del 118 serve a rianimare Don Romeo che lascia così questa vita terrena per ricongiungersi a Padre.

La festa ovviamente finisce e nessuno ha più voglia di augurare Buon Natale al vescovo: c’è da pensare al resto all’addio ad un parroco molto amato dagli abitanti di Tortona e di Vho.

Don Romeo infatti reggeva la parrocchia di San Matteo, in via Emilia a Tortona e quella di San Salvatore a Vho.

La salma di Don Romeo è stata ricomposta nella cappella dell’episcopio dove è allestita la camera ardente, e già nella serata di ieri in Cattedrale è stato recitato un Rosario che verrà replicato stasera, giovedì 21, e domani, venerdì 22, alle 19, nella chiesa di San Matteo.

Chi scrive conosceva bene Don Romeo ed infatti ieri sera non ce la siamo sentiti di pubblicare un articolo generico come hanno fatto molti altri nostri colleghi fermandoci alla nuda cronaca: i lettori di Oggi Cronaca sanno che a noi non interessa arrivare primi e pubblicare le cose prima degli altri ma scrivere bene, scrivere coste giuste e abbiamo aspettato di conoscere i particolari della sua per scrivere qualcosa in più e qualcosa di diverso, quel “qualcosa” in più che trovate soltanto da noi, come le immagini inedite scattate solo ed esclusivamente da chi scrive, che risalgono a pochi anni fa a Vho durante l’inaugurazione dell’area verde.

E per ricordarlo abbiamo scelto una di queste immagini con i presenti che applaudono Don Romeo al termine della benedizione dell’area verde, con lui che sorride felice.

Chi scrive ha conosciuto Don Romeo tantissimi anni fa quando lui era vice parroco e si occupava dell’oratorio di San Giacomo: io ero un ragazzino e lui, 12 anni più vecchio di me, un giovane già dedico alla religione. Era l’animatore dell’oratorio e si vedeva quanto amore aveva per le belle cose, per lo stare insieme. Organizzava tornei, ci seguiva, giocava a pallone con noi, si divertiva insieme a noi e poi ci invitava a messa.  Le vicissitudini della vita ci hanno allontanato per decenni per poi farci incontrare nuovamente nel 1998 quando è stato chiamato a  reggere la “mia” Parrocchia.

Ci siano sempre dati del tu come fossimo vecchi amici, memori di quegli passati a San Giacomo. Di lui posso dire che – malgrado le apparenze – era una persona abbastanza schiva e non amava i giornalisti. Non mi ha mai raccontato veramente il motivo di questa incredibile antipatia e allergia nei confronti di noi giornalisti, ma evidentemente in provincia dove è stato parroco per oltre un decennio dovevano avergli fatto qualcosa di spiacevole.

Naturalmente io ero un caso a parte e se non voleva parlare con gli altri giornalisti, con me ha sempre parlato e tra noi c’è sempre stato un rapporto di intesa reciproca, entrambi memori di quegli anni (oltre 45 fa) in cui ci siamo conosciuti

Il funerale sarà celebrato sabato 23 dicembre, alle 10, in Cattedrale. La salma sarà poi sepolta nel cimitero di Torriglia in provincia di Genova dove il sacerdote era nato il 21 gennaio del 1947  ed era stato ordinato sacerdote nel 1972.

Guidava la parrocchia di San Matteo dal 1998 e dal 2001 anche quella di Vho. Era anche vicario foraneo e canonico della Cattedrale. Dal 1988 per dieci anni era stato parroco a Casei Gerola e prima ancora vice parroco della Cattedrale di Tortona. Diciassette anni fa, proprio il 20 dicembre, è morto anche don Giorgio Caroli, per 34 anni parroco di Vho, al quale don Romeo era subentrato come reggente della parrocchia di San Salvatore.

Lascia un fratello che vive a Torriglia con la sua famiglia. «Il vescovo di Tortona, monsignor Vittorio Francesco Viola, insieme al presbiterio della diocesi, annunciano il ritorno alla casa del Padre del sacerdote canonico Romeo Stefano Gardella – si legge in una nota pubblicata ieri sul sito della diocesi -. Tutta la diocesi è unita nella preghiera al fratello del sacerdote ed alla sua famiglia». Il rosario è stato recitato ieri sera,

Non era mai accaduto, a memoria d’uomo che un sacerdote tortonese morisse così all’improvviso durante una cerimonia di festa che si è trasformata in un dramma per tutti i presenti e soprattutto per le persone che lo conoscevano.

Angelo Bottiroli