Finisce la parabola politica di Danilo Bottiroli candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle, eletto consigliere comunale.

Ha rassegnato le dimissioni ieri sera, a metà seduta del Consiglio Comunale perché la mozione di sfiducia contro il sindaco Gianluca Bardone – com’era prevedibile – non è stata approvata.

Una mozione nata perché, nel tristemente famoso consiglio comunale 29 settembre (quello in cui Marco Picchi lo aveva aggredito), il sindaco non sarebbe intervenuto.

Una mozione che noi di Oggi Cronaca abbiamo sempre ritenuto sbagliata perché la responsabilità nella gestione di un Consiglio Comunale, come noto e  come dovrebbero sapere i consiglieri comunali  – Pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro  funzioni – spetta al presidente del Consiglio che in quell’occasione era Rosa Marino.

Quindi se c’era da individuare un presunto colpevole, in quel caso non avrebbe dovuto essere il sindaco Gianluca Bardone che semmai è intervenuto a dividere i due contendenti facendo da paciere, ma Rosa Marino.

E’ evidente, invece, che si è colta la palla al balzo per convogliare sul sindaco ogni responsabilità e di fatto aprire la campagna elettorale con un anno e 8 mesi di anticipo.

Due terzi della seduta del Consiglio comunale di Tortona, ieri sera,  sono vissuti su questa “inconsistente” mozione che tutti (minoranza compresa) sapevano che sarebbe stata bocciata. Il tutto davanti a un folto pubblico venuto soprattutto per altri argomenti in discussione dopo, che ha potuto constatare di persona come funziona la politica locale, fatta di teatrini, dichiarazioni spesso di circostanza, accuse prive di prove nei confronti degli assessori donna (e chissà perché soltanto a loro…) e via di seguito.

Non amiamo il consigliere del PD Marco Picchi, perché come sanno bene i lettori di Oggi Cronaca, ci aveva pesantemente offeso su Facebook  con parole sicuramente più taglienti dell’aggressione fatta al consigliere Danilo Bottiroli nella seduta del 29 settembre scorso, ma – come ha sottolineato anche il sindaco Gianluca Bardone – è l’unico che si è scusato. Lo aveva fatto personalmente a Bottiroli subito dopo l’aggressione,  lo aveva fatto in aula in quella sera e lo ha rifatto ieri sera.

Errare è umano, ammettere i propri errori e chiedere scusa è un comportamento che può essere accettato.

In quella “famosa” seduta del 29 settembre rinvangata ieri sera, però l’attore non era soltanto Picchi, ma anche altri: consiglieri di minoranza che – pur senza offendere – hanno avanzato provocazioni o instillato dubbi sull’operato di altri consiglieri, lo stesso Ciniglio – visibilmente alterato – che ha aggredito verbalmente più volte con un tono di voce elevato, il consigliere Bottiroli; quest’ultimo che  – alterato anch’egli – perde il controllo, getta i fogli a terra, si alza e grida puntando il dito contro Ciniglio, ed infine Rosa Marino incapace di ristabilire l’ordine.

Dal video inoltre si vede chiaramente la teatralità di certi atteggiamenti da parte di alcuni protagonisti, eppure nessuno degli altri ha chiesto  scusa: solo Marco Picchi.

Questo non è un comportamento accettabile da persone chiamate a governare la città. Maggioranza e minoranza.

Le dimissioni di Danilo Bottiroli, suffragate a parer nostro da un’eccessivo vittimismo, non sono un bell’esempio per la città, come non è un bell’esempio il silenzio di Carmelo Ciniglio: da uno della sua esperienza ci saremmo aspettati delle scuse che erano invece doverose, basta vedere il video per rendersene conto.

E’ un pessimo esempio anche l’astruso comunicato emesso a suo tempo dal Partito Democratico e scritto probabilmente da poche persone senza consultare nessuno, perché molti stessi esponenti del PD non lo sapevano e lo hanno stigmatizzato.

Per concludere: un ora mezza di discussioni su un argomento di cui si sapeva già come sarebbe andata a finire, col teatrino della politica che ancora una volta ha il sopravvento sulle cose concrete: con la minoranza che accusa la Giunta di immobilismo senza avanzare proposte concrete, la maggioranza che forte dei numeri tira dritto, gli assessori che sono lì solo per fare presenza perché per legge non possono intervenire su argomenti come questo e il Sindaco che inutilmente spiega che lui non dirige il consiglio, e che durante queste sedute è come un semplice consigliere. E comunque, come si può anche vedere dalle immagini ha fatto il possibile in quella seduta. Ed è vero.

Alla fine le dimissioni di Bottiroli, che abbandona il campo di battaglia al termine di una dichiarazione strappalacrime da fiction TV che suscita l’applauso  del pubblico e che sancisce l’uscita di scena del candidato sindaco dei Cinque Stelle che evidentemente non  ha compreso che la politica è soprattutto mediazione e che il muro contro muro, quando non si detiene il potere suffragato dalla maggioranza, è solo dannoso.

Ma queste erano cose che si sapevano già da tempo e che qualsiasi persona che si mette in politica dovrebbe sapere, Cinquestelle compresi.

Alla fine, insomma, è stata un’ora e mezza di tempo persa inutilmente.

Forse era meglio andare al cinema.