Presentare un libro e parlare di un libro è una cosa davvero importante perché il libro racchiude, a qualche livello, chi l’ha scritto.

Un libro ci parla molto del suo autore: anche se si tratta di un romanzo ci rivela molto della personalità, delle credenze e della psicologia dell’autore.

Sono andata a prendere il libro “Le tre scelte della vita” che era riposto in libreria. Era passato tanto tempo dalla prima volta che lo lessi. E prenderlo dal piano della libreria e osservarlo a partire dalla copertina, dai colori, dal peso e aprirlo, rileggerlo è stata in parte come un’esperienza nuova.

E mi rendo conto che presentare questo libro, per me, è parlare del mio rapporto con questo libro.

Si. Perché con i libri si instaura una sorta di relazione. A volte si tronca subito, a volte si dimentica perché non ci lascia nulla dentro di noi, a volte ci aiuta a superare momenti di solitudine e di crisi, a volte rappresenta momenti di aggregazione e divulgazione…

Ci sono libri, come questo,  che fanno nascere e stimolano un dialogo interiore dentro di noi, che aiutano a porsi domande, a volte a darSI risposte, e sempre rappresentano un aiuto per conoscersi meglio, per essere più consapevoli…

E con questa riflessione mi sono seduta e ho iniziato a dare forma ai miei pensieri.

Prendere il libro dal piano della libreria, osservarlo e rileggerlo mi riporta al confronto sui grandi temi della vita e  il grande tema della vita è l’essere umano, con i propri limiti, con i pesi e le gioie della vita e con le proprie scelte, prese o mancate. Con l’essere umano che rischia di perdere ciò senza cui tutto è assolutamente inutile, cioè se stesso.

L’ immagine che rappresenta il libro “Le Tre Scelte della Vita” per me, è questa:

Angelo seduto a un tavolino del bar a condividere se stesso e un caffè con il lettore, esprimendo se stesso, la propria esperienza nei suoi diversi ruoli della vita, nel ruolo di figlio, nel ruolo di marito, nel ruolo di padre, nel ruolo di professionista, nel suo essere uomo, coinvolgendo più piani dell’essere umano, quello razionale, quello emotivo, quello materiale.

E questo suscita nel lettore riflessioni, domande, risposte, punti esclamativi e ne nasce un dialogo che aiuta la autoconsapevolezza e la definizione di sé.

La forza di questo libro è uno stimolo a entrare in contatto con noi stessi per non lasciarci vivere o lasciar scivolare via la vita; uno sprone ad ascoltarci nei bisogni più profondi per non snaturarci restando in relazione con gli altri, nel confronto, nel dialogo che aiuta a essere e a esserci. Un aiuto, un confronto non con un tecnico, ma un confronto alla pari.

Quel confronto alla pari che invita a non sottostare a leggi o comandi superiori, ma a trovare la propria personalissima strada, l’originalità e l’unicità dell’individuo alle quali non è bene rinunciare.

E’un libro che affronta quel grande tema che coinvolge, avvolge, a volte travolge  l’uomo senza lasciarlo mai, anche quando, e anche se, l’uomo cerca di sfuggirgli.

E questo tema è il Senso della Vita, il senso dell’esserci e dell’essere.

E il Senso della Morte.

Maria Grazia Sordi – Psicologa