Via Dante ad Alessandria, la strada principale di accesso al centro città, ripensa il Sommo Poeta; per gli alessandrini i ricordi sono tanti come gli avvenimenti avvenuti in questo passaggio, fra questi ve ne sono di indimenticabili come i dolci approntati dal nostro Valentino Camandona, un’attività dai dolci pensieri.

Il Sindaco Basile, passando casualmente da via Dante, incontra il grande Fausto Coppi appena entrato nella Pasticceria per degustare i Baci di Dama di Valentino, così s’attarda a scambiare qualche parola con il Campionissimo.

Tutti hanno riconosciuto il personaggio, l’avvenimento ha destato parecchio scalpore, all’ombra dell’Arco.

Il curiosi più insistenti, chiedono al nostro Valentino il motivo di quella visita. Risponde orgoglioso: “Sono stato io ad insegnarli ad andare in bicicletta. Volete che non venga nemmeno a trovarmi, quando passeggia per via Dante? Una visita quindi più che mai doverosa!”.

L’aneddoto inquadra affettuosamente il personaggio fra le persone spiritose, di carattere bonario, unito a tanta capacità di spirito. Un personaggio d’animo forte, com’è sempre più raro trovare!

Chi è stato questo Valentino, il cui nome compare su un’antica insegna?

Valentino: una vita a far dolci” così si esprime, chi ben gli è stato vicino, lo ha conosciuto. Il Pasticcere ha imparato il mestiere in diverse città d’Italia, poi in Svizzera, successivamente s’imbarca sulle navi da crociera fin quando, in Alessandria, è assunto dalla Pasticceria Signorelli, quindi diventa contitolare di un’attività concorrente.

La Ditta, ubicata in via Umberto Primo, ora via Dei Martiri, è stata di certo prestigiosa, una delle prime ad essere abbonata al telefono.

La produzione dei dolci segue criteri rigorosi con l’impiego di materia prima d’eccellente qualità, in un periodo quando i prodotti migliori erano scarsissimi.

Un bel giorno, finalmente, i carri armati sono passati in via Dante ad annunciare la fine della Guerra. Valentino, confortato dalla gioia, offre i tanto sospirati gelati, usciti dalle sue mani, impiegando il meglio del suo sapere in senso lato, per così dire, Come Dio comanda. Sono gli anni in cui la pasticceria è aperta ininterrottamente dal mattino a sera inoltrata. Eppure, non basta! C’è chi bussa alla porta nelle ore più impensate. È sempre disposto a proporre una torta, qualche pasticcino, elargisce consigli su come si approntano i dolci, nella cucina casalinga.

La clientela è selezionata, primi fra tutti gli abitanti in piazza Matteotti, senza dimenticare il ragazzo Umberto Eco, compreso fra i tanti giovani, assidui avventori. Qui non è solo pasticceria, è un luogo piacevole, adatto a trascorrere qualche ora nel salottino, un tempo arredato nella stanza adiacente all’entrata. La pasticceria ormai non v’è più. Si auspica la sensibilità di qualcuno affinché conservi l’elegante insegna, cosi come l’ha voluta Valentino, in quel lontano 1938.

                                                                                              Franco Montaldo