Per il terzo giorno consecutivo siamo costretti ad “aprire” il giornale con un articolo che riguarda i migranti, ma le notizie sono così tante e il problema così sentito dalla popolazione che non possiamo farne a meno.

Quella più importante che a molti è sfuggita  e che vale la penna di ribadire è che l’arrivo dei 14 profughi a San Bartolomeo, sarà solo l’inizio di altri arrivi.

La conferma arriva direttamente dal sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori, che dopo l’esperienza di San Bartolomeo ha capito che è impossibile fermare  l’afflusso di migranti ed è necessario “trattare” col Prefetto, ma dopo la riunione pubblica di venerdì, quando in piazza si sono riversate quasi 800 persone, adesso il primo cittadino dispone di un’arma che prima non aveva o meglio, possedeva ma solo sulla carta senza la prova pratica: il consenso della gente.

La massiccia partecipazione di gente davanti al municipio di Diano Marina (e le foto che abbiamo pubblicato lo confermano) è servita soprattutto per “armare” Chiappori e gli altri sindaci del Golfo che adesso possono presentarsi dal prefetto e, se non proprio fare la voce grossa, forti del consenso popolare, strappare patti e condizioni al prefetto.

Lo ha detto lo steso Chiappori venerdì pomeriggio.

“Abbiamo fatto delle domande precise al prefetto  – ha detto il sindaco di Diano marina – sapere quanti ne vengono e ci hanno detto che dipende dagli sbarchi, hanno sono e quanto rimango e ci hanno risposto che non o sanno. Vogliamo un numero ma non ce lo hanno detto. Purtroppo il prefetto – a differenza del sottoscritto che è stato eletto, è stato nominato, per cui è un mero esecutore e farà ciò che gli dicono da Roma. Tuttavia c’è modo e modo di collocare i migranti.”

Chiappori si arrende all’evidenza e malgrado abbia invitato tutti a non dare la disponibilità ad affittare appartamenti ai migranti, sa bene che è impossibile controllare la situazione, per cui, forte del consenso popolare ribadito venerdì pomeriggio con la piazza strapiena di gente, ha annunciato cosa intenderà fare e come intenderà procedere.

“Chiederemo al prefetto di darci un numero – ha aggiunto il primo cittadino di Diano Marina – di darci un limite le quote che hanno fatto le incameriamo. parlerò col prefetto perché altrimenti rischiamo di trovarceli nel centro cittadino, e vedremo dove sistemarli. E poi devono dirci cosa facciamo fare a queste persone, perché ci vuole un programma certo per occuparli in lavori socialmente utili. Non c’è logica in quello che sta accadendo: vanno a prenderli a 10 Km dalle coste e li portano qui. Questa è una maledetta transumanza ma questi non sono animali, sono persone.”

Chiappori ha definito tutto questo “un atto di schiavitù più becera ed è per questo che intende opporsi.

“Questo è il Ponente ligure – ha detto – è la Riviera dei fiori, dove le persone vengono in vacanze e dove ci sono tanti operatori che pagano le tasse  per cui il ministro deve trovare un’altra collocazione e un altro sistema.  Diteci quanti ne volete mandare: si parla di oltre 70 migranti perché dopo i 14 a San Bartolomeo che ne son 25 a Diano marina, 10 a Diano castello e 6 per ogni altro Comune, ma se sapessi che sono soltanto questi non avrei problema a sistemarli, invece rischiano i essere molti di più. Ecco perché vogliamo trattare col prefetto. Vogliamo dei numeri certi e se non cambia niente io lascio le chiavi del comune ad altri,  perché non continuare a farmi venire il mal di fegato. ”