Nella notte di venerdi’ 10 febbraio una pattuglia della Polizia stradale ha intercettato al casello di Masone una Renault megane risultata rubata a Taggia il giorno dell’epifania.

Nonostante la nevicata in corso, alla vista della pattuglia il conducente della megane si dava immediatamente alla fuga in direzione genova, seguito a breve distanza dalla pattuglia, che riusciva ad affiancarlo venendo pero’ speronata lateralmente dalla megane; di conseguenza entrambi i veicoli erano costretti a fermarsi.

Il conducente della megane, vistosi braccato dal capo pattuglia che stava per ammanettarlo, ripartiva innvestendo cosi’ l’agente che riusciva a limitare i danni fisici solo grazie ad un repentino balzo.

L’inseguimento ricominciava con nuovi tentativi della renault megane di speronare la pattuglia, in condizione di alto pericolo per gli agenti inseguitori e per gli altri automobilisti in transito.

Il centro operativo della polizia stradale di genova, predisponeva quindi altre pattuglie sulla a10, sia verso savona che verso genova, direzione, quest’ultima, poi scelta dal fuggitivo.

All’altezza dell’uscita “aeroporto”, pur rimanendo intrappolata nell’imbuto creato ad arte, la megane tentava ancora di svicolare, carambolando contro il guardrail terminando, cosi’,la folle corsa.

Scesi dalle auto di servizio i poliziotti bloccavano immediatamente il conducente della megane, poi identificato nel cittadino albanese Manjani Gerjan, classe 1986, clandestino, senza fissa dimora.

All’interno dell’abitacolo venivano rinvenute una slot machine ed un apparecchio cambia monete, nonche’ monete di vario taglio per un peso complessivo kg. 5,3. Tutto il materiale rinvenuto è risultato essere il provento di un furto con “spaccata” appena commesso in un bar a masone.

Sull’auto erano inoltre presenti svariati attrezzi e strumenti d’effrazione.

Manjani gerjan risultava inoltre destinatario di un ordine di carcerazione per l’espiazione di oltre 3 anni di pena per condanne relative ad una serie di reati contro il patrimonio. Pertanto, oltre alle accuse a suo carico per i reati di violenza e resistenza a pp.uu., veniva tratto in arresto anche in esecuzione al provvedimento pendente.

A causa degli incidenti incorsi durante l’inseguimento, manjani gerjan riportava lesioni non gravi, mentre i due pattuglianti riportavano lesioni guaribili in gg. 20 ciascuno, ben poca cosa rispetto al pericolo corso nell’inseguimento ad alta velocita’ sulle discese innevate dell’a26 dei trafori.

il gip del tribunale di genova svolgeva l’udienza di convalida direttamente all’ospedale villa scarsi di genova, disponendo la custodia cautelare in carcere dell’arrestato.