C’era la Tortona che conta all’inaugurazione della mostra “Quando il grosso era una moneta”  Quarto appuntamento della serie “Documenti di Storia Tortonese” che, dopo la positiva esperienza de “I Tortonesi e la Grande Guerra” (2014), “Dalla Terra alla Tavola” (2015) e “Cartoline dal Ventennio” (2016), vede la comunità tortonese impegnata, grazie alla preziosa rete fra istituzioni e con il volontariato a riscoprire e valorizzare la propria ricchezza storica più che secolare.

Il grosso d’argento

La mostra è una documentazione sull’evoluzione della moneta, del risparmio e del credito nel nostro territorio, dall’antichità ai tempi attuali ed ha visto la partecipazione all’allestimento di tutti gli enti che contano a Tortona: Comune, Diocesi, Fondazione, Pro Julia, Ubi banca,  Soprintendenza e tanti altri che si sono uniti per celebrare quello che è stato un periodo unico nella storia, quando Terdona (Tortona) era un libero comune e “batteva” moneta propria: il grosso d’argento.

Era una moneta importane che rimase in uso circa 100 anni. valeva denari imperiali ed era fatta d’argento. La moneta tortonese ebbe buona diffusione nell’Italia settentrionale tanto che il Comune stipulò un accordo con altre città titolari di conio come Cremona, Parma, Pavia, Brescia e Piacenza per regolare il libero corso delle rispettive monete.

Il “Grosso” aveva un certo valore: nel 1262 due pertiche di terreno costavano 1300 denari tortonesi.

La mostra è stata inaugurata dal vice sindaco nonché assessore alla cultura Marcella Graziano  e merita di essere vista per la singolarità dei reperti esposti e per la storia della città.

Dolce sorpresa alla fine dell’inaugurazione: i ragazzi tortonesi che frequentano l’alberghiero hanno realizzato dei dolci a forma di “Grosso”

E’ aperta fino al 14 marzo col seguente orario:giovedì e venerdì dalle 16 alle 19 – sabato e domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16 alle 19