Direttore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.


Con la convinzione che sia un copione scritto da tempo vorrei commentare le ultime notizie riguardanti il nostro ospedale; forse gia’ ex ospedale.
Mi meraviglio che ci si meravigli.
Dal 2013 in poi l’amministrazione comunale ha rinunciato, per errori tattici forse,a  lottare per l’ospedale; questo e’ il dato incontrovertibile.
Rinunciare ai diritti (ricorso al tar maggio 2013 e successivi) fidandosi delle promesse dei politici e’ come consegnare le chiavi di casa al primo che passa per la strada.
Mi ripeto, ma da anni e’ chiaro il percorso:
L’obiettivo della precedente amministrazione regionale, e relativo assessore alla sanita’, e di quella attuale, e relativo assessore alla sanita’, era ed e’ quello di scongiurare i ricorsi al tar promettendo tutto ed il contrario di tutto.
Da roma dettano la strategia che in regione nessuno puo’, ne si sogna, di cambiare e nemmeno suggerire cambiamenti. Per esperienza, in altri ambiti lavorativi, posso dire che quando ci si siede ad un tavolo per “trattare” chi detta le regole ha gia’ nero su bianco il margine di trattativa e le concessioni che e’ possibile fare agli interlocutori.
Oggi ci meravigliamo per l’ospedale, per i fondi post alluvione ecc. ma sostanzialmente i sindaci di ieri e di oggi cosa possono opporre ai presidenti di regione ed assessori alla sanita?  Le promesse?  Se possono opporre le promesse e’ come non avere nessuna carta da giocare. E’ semplicemente la fine salvo poi ottenere qualche briciola per le pro-loco ecc.
Esprimere lo sdegno, il risentimento, la delusione sono solo inutili passi; qualcuno ritiene che l’utilizzo di aggettivi o sostantivi privi di contenuti concreti possa impensierire qualcuno dei nostri interlocutori?
Io posso comprendere la posizione di Bardone oggi  o di Berutti ieri ma la sostanza e’ che per l’ospedale e l’alluvione  hanno avuto solo promesse e rassicurazioni ma ufficialmente in mano non avevano e non hanno nulla di concreto.  Se cosi’ non fosse agli aggettivi e sostantivi li avrebbero sostituiti con azioni amministrative e giudiziarie da anni.
Un esempio di interventi politici concreti: in valle staffora con varzi capofila hanno ottenuto consistenti fondi per evitare lo spopolamento dei comuni e delle valli (25 milioni di euro – 30/12/2016 provincia pavese) del loro territorio oltre ad ottenere un rilancio del loro ospedale, paghera’ un prezzo ma vi invito a rileggere gli articoli pubblicati sulla provincia pavese a dicembre e gennaio 2017. Il significato?   I politici della valle staffora possono arrivare al cuore del potere politico mentre quelli della val curone o della val grue o del tortonese in generale? La differenza e’ tutta li.  Purtroppo per noi.
Cordiali saluti.
Lettera firmata