“Le tre scelte della vita” il libro scritto dal direttore di Oggi Cronaca, Angelo Bottiroli, ha avuto ampio spazio sul sito “Libri, recensioni e cultura” dove è stato dettagliatamente illustrato ai frequentatori del rinomato blog.

La recensione inizia spiegando che il libro si compone di tre parti che, prendendo a modello lo schema classicista di tesi, ipotesi e dimostrazione, analizzano la società e l’individuo, indicando una possibile alternativa allo stile di vita contemporaneo.

Nella prima parte “La presa di coscienza” viene analizzata la società di oggi così diversa da quella del passato, nella seconda “Vivere la vita” si parla soprattutto di solitudine e amore, di ricerca dell’anima gemella e dei motivi che possono portare una coppia sfaldarsi; nella terza e ultima parte “La seconda occasione” si cercano, invece, gli strumenti utili per vivere meglio possibile nella società di oggi, che servono per risollevarsi dai momenti bui, ai quali seguirà il ritorno alla vita normale di tutti i giorni con l’analisi di alcuni aspetti della nostra quotidianità, fino alle tre soluzioni finali.
Poi vengono pubblicati alcuni estratti del libro, fra cui quello a pagina 17, particolarmentepropedeutico alla lettura del volume:
«Tutti, chi più chi meno – scrive Angelo Bottiroli – vogliono essere conosciuti e famosi perché il successo, spesso, porta alla ricchezza, è sinonimo di potere, soddisfa il nostro ego e ci fa sentire importanti, amati ed appagati.
Il successo inebria e ci mette al centro delle attenzioni come nessun’altro potrebbe fare.
Siamo quasi tutti convinti che soldi, potere e successo, siano gli ingredienti più importanti per vivere senza problemi, ma quanti di noi possono dire di essere ricchi, avere potere o essere famosi?
La maggior parte delle persone non possiede nessuna di queste tre cose e pochissimi possono vantarsi di averle tutte e tre. Alcuni sono ricchi, altri hanno potere, altri ancora sono personaggi famosi. Si tratta, in ogni caso, della minoranza della società.
È la minoranza di cui quasi tutti vorrebbero far parte, perché pensano che soldi, potere e successo equivalgano ad una vita felice, ma sappiamo anche, che essendo una minoranza, sarà difficile entrarci. Cosa fare allora?»