Il Comune di Tortona prende una netta e chiara posizione contro l’arrivo di nuovi profughi  sul territorio comunale e lo fa come non si era mai visto prima: scrivendolo, senza mezzi fronzoli.

Il comunicato giunto oggi in redazione parla chiaro e siccome siamo già stati tacciati di razzismo diverse volte, abbiamo deciso di pubblicarlo integralmente di seguito.

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Nell’imminente scadenza del termine previsto per il primo bando 2017 per l’accoglienza di cittadini stranieri e la gestione dei servizi connessi sul territorio della provincia di Alessandria, che potrebbe comportare un aumento delle assegnazioni di profughi anche nella Città di Tortona, il Sindaco Gianluca Bardone e all’Assessore Marcella Graziano, hanno espresso con decisione e fermezza la propria contrarietà, inviando una lettera al Prefetto di Alessandria.

In particolare gli Amministratori Tortonesi dicono basta e lamentano una mancanza di coinvolgimento e di informazione, per cui, ancora una volta, si potrebbe subire le conseguenze di scelte assunte da soggetti Terzi, senza alcuna condivisione con i rappresentanti dei territori, che esprimono la voce dei cittadini e devono quotidianamente fare i conti con le reali esigenze delle Città.

E’ stata ribadita la convinzione che solo un sistema di assegnazioni più equo, che coinvolga in maniera proporzionale tutti i Comuni, in particolare quelli Centri Zona, possa rappresentare un criterio condivisibile e rappresentare una reale opportunità di integrazione per gli stessi stranieri, a differenza di quell’accoglienza realizzata attraverso concentrazioni di numeri elevati all’interno di singole strutture, che risulta di più facile attuazione solo per i soggetti gestori.

Il Sindaco stigmatizza inoltre come in soli sei mesi a Tortona si siano «perse le tracce» di ben 9 profughi che non hanno fatto rientro in struttura e non sia stato invece possibile coinvolgere adeguatamente i profughi in attività di utilità sociale.

Nella nota inviata al Prefetto il Sindaco ha voluto inoltre sottolineare il fatto che sono ormai mesi che il Comando Polizia Municipale, con le esigue risorse umane a disposizione, sta svolgendo una campagna di contrasto al cosiddetto accattonaggio molesto che, tra l’altro, ha rilevato la presenza di profughi provenienti da assegnazioni in altri territori.

Peraltro l’Amministrazione Comunale aveva cercato di dotarsi di uno strumento idoneo ad intervenire, proponendo all’attenzione del Prefetto una bozza di provvedimento a firma del Sindaco, che tuttavia è stato cassato ravvisando la mancanza dei requisiti di contingibilità ed urgenza.

Nella convinzione che la Prefettura, quale Ufficio Territoriale del Governo, sia chiamata ad ascoltare gli Amministratori locali e le esigenze delle Comunità, il Sindaco Bardone ha detto basta e si è dichiarato non più disponibile ad accettare ulteriori imposizioni ed assegnazioni di profughi in strutture gestite da cooperative nella Città di Tortona, se non verranno rivisti gli attuali criteri che non favoriscono un’accoglienza diffusa, né tanto meno l’integrazione sociale dei richiedenti asilo.

“I Comuni sono di fatto tagliati fuori da tutte le decisioni che riguardano l’accoglienza, le Prefetture individuano i gestori, le località, i numeri – dichiara il Sindaco Gianluca Bardone; siamo però noi Sindaci il riferimento a cui i cittadini rivolgono lamentele, presunte mancanze, situazioni di disagio e preoccupazioni. Tortona ha già fatto la sua parte, è il momento che tutti gli altri territori, che finora sono stati a guardare, contribuiscano a gestire questa situazione. Credo che solo attraverso una equa distribuzione e con piccoli raggruppamenti per strutture si possa rendere efficace il servizio offerto dai soggetti gestori e migliorare le opportunità di integrazione di quei giovani, che vediamo vagare per Tortona, apparentemente spaesati e per nulla coinvolti nel contesto sociale”.

Ufficio stampa Comune di Tortona