Direttore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.
Ancor prima che l’estate entrasse nel periodo piu’ caldo, la storia del Derthona calcio passava ogni giorno sui giornali locali e provinciali forse per far dimenticare ai cittadini la debacle dell’ospedale cittadino. Il famoso falso scopo di militare memoria.
Ho letto di sorprese, di ambiguita’ ed altro ma vorrei porre una domanda: nel momento in cui, e non era ancora chiuso il campionato, l’allenatore uscente  annunciava il suo addio, per vere o presunte problematiche legate al budget di spesa per l’anno successivo, era cosi’ difficile prevedere cosa sarebbe successo in seguito? I precedenti in tema di deficit cosa facevano presagire?
Sento parlare di blasone, di storia ed altro che a mio parere nulla conta quando siamo in presenza di una societa’ che ha accumulato negli anni centinaia di migliaia di euro di debiti. Certamente dobbiamo anche porci un’altra domanda: quante centinaia di societa’ ci sono in Italia, dalla serie A a scendere, che dovrebbero essere poste in liquidazione per debiti che mai saranno onorati? Chi ha permesso che cio’ accadesse? In nome di cosa? Dello sport? Dei tifosi o per quali altre ragioni?
L’iscrizione alla seconda categoria non e’ stata considerata consona al blasone della citta’ e della storia del Derthona?
Forse che se mancano i mezzi economici, ma soprattutto forse manca una societa’ strutturata come tale, o i mezzi sono ritenuti non adeguati dalla federazione possiamo pretendere che il supposto blasone conti piu’ del decennio  che ha creato una voragine di debiti?
Siamo seri.

Anche la terza categoria, oltre alla seconda naturalmente, poteva essere un punto di partenza in presenza di persone serie disposte a investire in una nuova societa’   per tentare, un passo alla volta senza fare il famoso “passo piu’ lungo della gamba”, la risalita di una china che in discesa abbiamo ormai percorso da tempo.

Il Comune, nelle persone del Sindaco e dell’Assessore allo sport, hanno tentato la strada politica chiedendo “comprensione-di considerare ecc” per la ragione che come figure di riferimento non potevano tirasi in disparte ma anche con la consapevolezza che usare il termine “comprensione” e’ stato a mio modesto avviso come dichiaraci sconfitti prima ancora di giocare la partita. Le parole comunicano la nostra forza ed in questo caso ci siamo dichiarati perdenti.

Cordialita’.

Lettera firmata