Direttore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.
Leggo ora la notizia, sorprendente considerata la situazione ormai consolidata negativamente da anni a Tortona, dell’ordinanza sull’accattonaggio che, scaduta nei termini quella dell’ ex Sindaco Berrutti, non e’ stata rinnovata ma che “e’ tuttora allo studio”.

In un contesto costruttivo, privato soprattutto, “la fase di studio” dovrebbe avere una scadenza come una scadenza dovrebbe averlo la data di emissione della nuova ordinanza; gli obiettivi hanno scadenze precisi altrimenti non sono obiettivi da raggiungere ma chiacchiere di corridoio.

Se il Comandante dei Vigili urbani dichiara che i suoi collaboratori sono impotenti per mancanza dell’ordinanza, in data 20 settembre nel corso della riunione sulla sicurezza (se ho ben compreso), allora noi cittadini possiamo toccare con mano  quanto tempo il Dr. Bardone, Sindaco, ed la D.ssa Barbieri, responsabile diretta, impiegheranno per emetterne una nuova. Come in tutte le cose anche questo e’ un banco di prova che misura l’efficacia dell’operato di un Sindaco e di un Assessore. Va detto anche, a mio avviso, che una giunta puntuale ed efficace nell’amministrare non avrebbe dovuto lasciare scadere l’operativita’ dell’ordinanza “Berrutti” in quanto il problema esisteva ed esiste da anni ormai ed e’ sotto gli occhi di chiunque giri per la citta’.
Se per un problema cosi’ semplice, una ordinanza da emettere in sostituzione di una che e’ scaduta, ci facciamo trovare colpevolmente impreparati possiamo pensare di affrontare problemi piu’ complessi con possibilita’ di successo?

A mio modesto parere non servono commenti ma fatti che dimostrino che la giunta ed i suoi componenti “sono sul problema”.  

Non possiamo  ritengo farne una colpa, almeno per oggi, alla neo Responsabile della sicurezza nominata da pochi giorni, ma valutarne l’operato questo senz’altro in quanto responsabile diretta del problema; nel brevissimo termine e non a mesi di distanza.
Come sempre e’ l’approccio al problema che ci dice come funzionano le cose: in Italia non sono i responsabili diretti ad evidenziare, affrontare e risolvere un problema ma, nel pubblico, i cittadini mentre all’estero i responsabili il problema lo affrontano e, se impossibilitati a risolverlo, si dimettono.
Cordiali saluti.

Lettera Firmata