I Carabinieri della Stazione di Bassignana hanno denunciato per incendio colposo, danneggiamento a seguito di incendio e inosservanza di un provvedimento dell’Autorità un cittadino italiano di 64 anni, il quale è stato individuato come colui che, il giorno 11 luglio, aveva acceso un piccolo fuoco nella via Costa di Pietra Marazzi, fuoco che poi si era sviluppato in maniera sempre più aggressiva fino ad arrivare alle prime case del paese. Quel pomeriggio intorno alle 16.30 era stato segnalato un incendio nella zona della via Costa che aveva bruciato sterpaglie e alberi in un piccolo appezzamento incolto di circa 900 metri quadrati.

All’interno di tale appezzamento di terreno, oltre al terreno incolto, vi era un vecchio cascinotto usato per ricovero attrezzi con all’interno una vecchia roulotte che prendeva fuoco. Inoltre, nel cascinotto era presente una vecchia bombola che esplodeva a seguito del surriscaldamento e il fuoco, alimentatosi anche per il forte vento e per il caldo, si allargava e distruggeva prima un campo di grano, di circa due ettari, e poi un altro campo di grano da poco mietuto, di circa un ettaro. Le fiamme si muovevano veloci e, dopo avere distrutto i tre ettari di campo, superavano la collina che si trova sopra via Costa per arrivare fino alla via Sant’Ilario di Pietra Marazzi dove minacciava seriamente le case della periferia. Venivano così impiegate ben sei autobotti dei Vigili del Fuoco e sei pattuglie dell’Arma giunte da Bassignana, Valenza, San Giuliano, Oviglio e Felizzano e, per precauzione, si decideva di evacuare otto case della via Sant’Ilario perché, trattandosi di villette con giardino, era reale il pericolo che il fuoco potesse estendersi ai giardini e giungere fino alle abitazioni.

Quindi i militari sgomberavano le abitazioni e isolavano la zona bloccando tutte le vie di accesso mentre i Vigili del Fuoco contrastavano le fiamme riuscendo a spegnerle completamente e a mettere in sicurezza l’intera area intorno alle 20.30. Subito dopo iniziava l’attività di indagine congiunta per capire da dove le fiamme fossero partite, anche analizzando le prime richieste di intervento e in quale zona fossero localizzate. Partendo dal primo campo bruciato, si notava nel giardino di un’abitazione due cumuli di sterpaglie bruciate, uno più piccolo e uno più grande, che erano stati bruciati per eliminare foglie, erba e altro. Chiesto al padrone di casa chi avesse acceso i due fuochi, i militari scoprivano che aveva dato incarico a un suo amico, non del posto, di pulire il giardino, cosa che aveva fatto proprio quel pomeriggio. Rintracciata quest’ultima persona, ovvero il 64enne, riferiva che a titolo di cortesia aveva tagliato il prato e pulito il giardino e, al termine dei lavori, aveva bruciato l’erba secca e le sterpaglie, allontanandosi dal posto. A suo dire aveva spento i due piccoli fuochi, ma in realtà è stato verificato che il primo campo incolto era separato da quel giardino e da quei due piccoli fuochi solo da una rete metallica di recinzione e quindi i due piccoli fuochi non si erano spenti completamente, ma, alimentati dal vento caldo di quel pomeriggio, avevano poi bruciato i campi circostanti. Tra l’altro l’uomo aveva acceso i primi due fuochi in palese violazione dell’ordinanza comunale che ne vieta categoricamente qualunque accensione in questo periodo. Pertanto, il 64enne veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per quanto commesso.