Applaudito al Toronto e al Torino Film Festival, arriva finalmente nei cinema d’Italia The Dressmaker.  Con queste 3 parole prende vita The Dressmaker – Il diavolo è tornato, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Rosalie Ham sceneggiato e diretto da Jocelyn Moorhouse, di nuovo dietro la macchina da presa quasi 20 anni dopo Segreti, nel 1997 interpretato da Michelle Pfeiffer e Jessica Lange. Moglie di P. J. Hogan, qui co-sceneggiatore nonché regista di cult come Le nozze di Muriel,

Il matrimonio del mio migliore amico e del delizioso ma mai arrivato in Italia Mental, la Moorhouse ha riportato in vita il grottesco made in aussie che negli ultimi decenni ha spesso regalato enormi soddisfazioni, affidandosi al talento più unico che raro di un’attrice che tutto può e a cui tutto riesce: la 40enne Kate Winslet. Tralasciando l’anagrafe, visto e considerato che la sua Tilly dovrebbe avere la stessa età dei personaggi interpretati da Liam Hemsworth (26 anni) e Sarah Snook (28 anni), la divina Kate ha nuovamente confermato la propria invidiabile unicità nel panorama cinematografico attuale, perché in grado di spaziare liberamente tra i generi, senza mai calare d’intensità e soprattutto di qualità. iamo nell’Australia degli anni ’50, terra povera, sudicia ed infuocata dal sole che mai concede tregua, nello stato di Victoria. Tilly, elegantissima, misteriosa e fascinosa ragazza scende dal treno con sigaretta tra le mani, cappello a falda larga, abito Dior, tacco 12 e macchina da cucire Singer.

Dopo aver trascorso anni tra Londra e Parigi, dove ha imparato l’arte della sartoria da stilisti del calibro di Balenciaga, Tilly è inspiegabilmente tornata a Dungatar, sconosciuta cittadina composta da 5 case in croce nel bel mezzo del nulla. Il motivo? Ritrovare la sua folle e anziana madre, da cui era stata portata via in tenera età, e soprattutto vendicarsi dei suoi vecchi vicini, che le hanno di fatto rovinato l’esistenza accusandola di omicidio. Che lei ha completamente rimosso…Candidato a 12 AACTA Awards, Oscar del cinema australiano, The Dressmaker è un titolo che ammalia grazie alle continue trasformazioni a cui va incontro, senza mai dare incrollabili certezze allo spettatore. Nato quasi come un western diventa presto commedia, pregna di ironia e cinismo, per poi virare al grottesco e al drammatico, al giallo e al sentimentale. Un film interamente al femminile trainato da una donna granitica anche se ‘maledetta’, perché circondata da tragedie che puntualmente arrivano a devastarle la vita. Un ruolo che la Winslet, qui diabolica e al tempo stesso fragile, innamorata e rabbiosa, indossa con maestria, ostentando in lungo e in largo i meravigliosi costumi realizzati da Marion Boyce a Margot Wilson che proprio lei creerà per le spaventose vicine, nella speranza di poterle riconquistare.