Egregio Direttore,

La locuzione latina “Vox populi vox Dei” calata nel linguaggio comune significa che opinioni e giudizî popolari, o comunemente accettati, devono o possono ritenersi veri e giusti. Pensi che proprio alcune di queste voci (forse provenienti da malelingue?) sostengono con grande insistenza che il “business” dei migranti (perché, dicono in tanti, che di business si tratta) a Tortona e nel tortonese sia, in buona parte, in mano a enti, organismi, associazioni e cooperative tutte convergenti per “discendenza” e retaggio in direzione Piazza Duomo, Piazzetta De Amicis e limitrofi.

A pensarci bene, così accade per Villa Pedevilla, ex stabile delle suore cieche, ma a quanto pare anche per i richiedenti asilo alloggiati alla Pensione Ada e sembra pure per gli ospiti alloggiati a Villalvernia.

Spesso si tratta di cooperative dalle comprovate e consolidate esperienze in settori assistenziali (ad esempio con le tossicodipendenze) forse ancora inesperti sul settore dei richiedenti asilo, ma l’importante, come recita il motto del progetto in atto a Villa Pedevilla è metterci “Braccia e cuore”.

Lettera Firmata


Quelli all’ex suore cieche all’Oasi sono effettivamente gestite dagli orionini, a cui si aggiungo 8 della Diocesi, e – pare – quelli alla pensione Ada il cui gestore dovrebbe essere “vicino” al mondo cattolico. Purtroppo non sappiamo nulla riguardo agli altri. Sarebbe bello che la Prefettura o il Comune rendesse conto ai cittadini a chi fanno capo queste cooperative che percepiscono 32 euro al giorno che ogni profugo accudito….

Se poi si tratta anche di business oltre che di solidarietà verso gli immigrati, bisognerebbe vedere i rendiconti delle cooperative che gestiscono la situazione, ma anche qui……