Che cosa c’entra Epicuro con una lamina d’oro? È giusto dire che tutto il mondo è composto da microscopici “panettoni”?

L’11 di marzo, la classe 3B scientifico del Liceo Peano di Tortona ha dato una risposta esauriente a queste domande. Presentando un progetto pluridisciplinare, gli studenti hanno esplorato l’atomo e la sua storia, in ambito filosofico, letterario e scientifico.

Quattro secoli prima di Cristo, Democrito di Abdera inventava la parola atomo (“non tagliabile”, “indivisibile”), indicandolo come punto ultimo di divisione della materia. Epicuro lo segue e, perfezionando le teorie precedenti, elabora una filosofia materialista, riassumendo l’universo con le parole atomi, vuoto e caso.

Nel mondo latino, Lucrezio si fa portavoce della filosofia epicurea, regalando ai suoi contemporanei e ai posteri il poema “De rerum natura“, nonostante l’ostilità mostrata in Roma, soprattutto dagli aristocratici, nei confronti dell’epicureismo, visto come un enorme, spaventoso punto interrogativo, pronto a incombere sulla società. La sintesi e regola di vita consigliata da Epicuro e Lucrezio prende il nome di Tetrafarmaco, secondo cui: non solo non sono da temere gli dei né la morte, ma la felicità è facile a procurarsi e il dolore è altrettanto facile a sopportarsi.

Bisogna però aspettare quasi venti secoli, prima che la scienza dimostri e accerti l’esistenza dell’atomo e lo introduca nei libri di chimica.   Smentiti i suoi predecessori, Thomson identifica le particelle subatomiche. All’inizio del 1900, infatti, arriva a sostenere che gli atomi sono simili a piccoli panettoni: la pasta corrisponde alla carica positiva e l’uvetta rappresenta gli elettroni. Pochi anni dopo, Rutherford, invece, decide di “bombardare” una lamina d’oro con un fascio di particelle e ipotizza che la maggior parte del volume atomico sia costituito da vuoto.

La teoria atomica viene sempre più perfezionata, dimostrando effettivamente che protoni e neutroni sono concentrati nel nucleo, mentre gli elettroni seguono orbite precise attorno ad esso, lasciando pressoché vuoto il restante spazio dell’atomo.

Attraverso presentazioni PowerPoint, musica, video e discussione sulla particolare storia dell’atomo, un venerdì mattina si è trasformato in un cineforum, che si è rivelato un modo insolito e originale per presentare e apprendere qualcosa in più sulla realtà a noi circostante.

Un ringraziamento speciale va all’atomo stesso, che ha permesso di mostrare quanto l’evoluzione dell’uomo sia sempre stata spinta da un’innata curiosità e dalla tendenza a esplorare, conoscere, capire, sondare anche quanto inizialmente appare insondabile.

Classe 3B scientifico, Liceo Peano