La cattedra ‘Alessandro Galante Garrone’, attiva presso il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali dell’Università del Piemonte Orientale, è impegnata sin dalla sua istituzione nell’analisi dell’attualità giuridica del nostro Paese. Coordinata dal professor Massimo Vogliotti, la cattedra ‘Galante Garrone’ ha fornito, in questi anni, una rappresentazione puntuale della società e dell’evolversi delle sue normative, grazie all’intervento di opinion leaders e studiosi del diritto italiani e stranieri.
La Cattedra propone, nella primavera 2016, una serie di iniziative aperte sia agli studenti del Dipartimento sia all’intera cittadinanza. La prima è un convegno in programma venerdì 1° aprile, alle ore 11.00 presso la sede di Palazzo Borsalino, in Via Cavour 84 ad Alessandria. Ospite e relatore sarà il professor Gianluca Parolin, dell’Institute for the Study of Muslim Civilisations (The Aga Khan University di Londra), che terrà una conferenza sul tema “Le leggi, gli stati, gli islàm”. Formatosi a Torino, il professor Parolin vanta un curriculum internazionale di tutto rispetto avendo insegnato in prestigiose università a New York, Roma, Tokyo, Trento, Zurigo e Londra.
La seconda iniziativa è il ciclo di lezioni che comincerà mercoledì 6 aprile e che sarà tenuto dal professor Marco Revelli, professore ordinario di Scienza della politica presso il DiGSPES UPO. Il Corso è intitolato “La giustizia degli antichi e dei moderni” e la prima lezione (aula 209, ore 14.00) verterà sul tema Il paradigma perduto della politica moderna. Le successive lezioni si terranno il 14, 21 e 28 aprile, il 5, 19 e 26 maggio, sempre alle ore 14.00 presso la sala lauree di Palazzo Borsalino.
Il terzo appuntamento si terrà il 19 maggio, dalle 10 alle 13, nell’aula 209. Sarà rappresentato da un dialogo tra importanti giuristi che si confronteranno sul tema “Quale formazione? Per quale giurista?”. Protagonisti dell’evento saranno i professori e giuristi Gustavo Zagrebelsky, Francesco Palazzo, Luigi Ferrajoli, Pietro Costa e Maria Rosa Ferrarese.