I Carabinieri della Stazione di Valenza hanno denunciato per truffa un cittadino italiano di 42 anni, pluripregiudicato anche per fatti analoghi commessi in numerose località della penisola. L’uomo, originario del siracusano, è stato individuato quale l’autore della spregevole e ben nota “truffa dello specchietto” commessa in danno di un automobilista del posto. La tecnica è ben collaudata. Il malvivente individua il “bersaglio”, solitamente un automobilista in fase di incrocio o di sorpasso, finge un danno sulla carrozzeria della sua auto e chiede il risarcimento di un presunto danno subito. Infatti, il malvivente mostra all’altro conducente lo specchietto rotto della propria autovettura e sostiene che lo specchietto si è danneggiato nell’impatto. Due fatti analoghi sono capitati a Valenza i giorni scorsi, precisamente il 21 marzo, quando un 88enne ha risarcito un danno, in realtà da lui mai provocato, consegnando al truffatore 15 euro perché quest’ultimo lo accusava di avergli rotto lo specchietto. Il truffatore gli mostrava uno specchietto penzolante e faceva notare al’anziano che lui aveva invece un segno sulla portiera a seguito dell’impatto. Dopo avere consegnato i soldi, l’anziano andava via ma si rendeva conto più tardi che il segno sulla sua carrozzeria non era all’altezza dello specchietto dell’altra auto, capendo di essere stato truffato quando, avvicinandosi al segno sulla sua auto, si accorgeva che era stato disegnato con un pastello o una matita. Sempre il 21 marzo, ma poco più tardi, un 70enne mentre rincasava sentiva un piccolo rumore sulla carrozzeria al quale non faceva caso.

Scendeva dall’auto e mentre entrava nel cortile condominiale veniva richiamato da un uomo il quale gli faceva notare che aveva lo specchietto penzolante, accusandolo di averlo rotto lui in un impatto avuto poco prima. Il 70enne non ricordava l’impatto, ma si rendeva disponibile a sistemare il danno. Il truffatore a quel punto fingeva di prendere un modulo Cid , ma nel frattempo faceva notare al 70enne che in quel modo il premio assicurativo sarebbe sicuramente aumentato, convincendo la vittima a risolvere il problema con il pagamento diretto del danno. La vittima decideva quindi di consegnare nelle mani del truffatore la cifra di 30 euro e quest’ultimo si allontanava rapidamente. Partendo dalle loro denunce e visto che in passato erano accaduti fatti simili e il truffatore descritto dalle due vittime corrispondeva a un uomo già in precedenza identificato, veniva preparato un fascicolo fotografico da mostrare alle vittime le quali, nel corso di una individuazione fotografica, riconoscevano proprio il 42enne che veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa.