La nuova irruzione di freddo e il forte maltempo di queste ore stanno mettendo alla prova l’agricoltura alessandrina.

Lo rivela la Coldiretti provinciale. In pericolo ci sono le coltivazioni che si stanno risvegliando con l’arrivo della primavera. A subire gli effetti di questo “colpo di coda dell’inverno” che ha accompagnato l’ ondata di maltempo con abbassamento delle temperature e neve in tutta la provincia sono soprattutto coltivazioni come cavoli, verze, cicorie e broccoli, coltivati in pieno campo.

Ad essere maggiormente colpite potrebbero essere le coltivazioni cerealicole ma sono a rischio gli alberi da frutto, in fase di germinazione, le primizie primaverili di questa stagione ma anche le coltivazioni di fragole, pomodori, fiori e piante da vivai in serra.

La preoccupazione è rivolta alle colture orticole, alcune già in fase di crescita.

“Dai continui sbalzi termici alla neve, siamo di fronte – sostiene il presidente Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire”.

Come sempre però, ciò che preoccupa di più è la sicurezza idrogeologica del territorio e “in questa situazione è fondamentale che le aziende agricole si dotino della polizza assicurativa contro i danni da maltempo – aggiunge il direttore provinciale Leandro Grazioli – per coprire i rischi connessi alle calamità naturali che purtroppo negli ultimi tempi sono sempre più frequenti. I danni ricadono pesantemente sui redditi aziendali e la polizza diventa strumento indispensabile per far fronte ai rischi”.

Il colpo di coda dell’inverno con l’arrivo di una ondata di maltempo dopo il clima primaverile degli ultimi giorni può essere accolto “positivamente” solo per un aspetto: consente di ripristinare le scorte di acqua necessarie a sconfiggere nelle città e nelle campagne l’allarme siccità, anche se preoccupano gli effetti sulle coltivazioni che potrebbero provocare le gelate notturne.

“La caduta della neve e della pioggia per essere utile ad alimentare le riserve idriche deve però avvenire in modo costante e durare nel tempo – aggiunge il presidente Paravidino –  mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento. L’ondata di gelo rischia invece di provocare gravi danni nelle campagne, soprattutto dove sono già in fiore le piante di pesco e mandorlo”.