I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Alessandria il 15 marzo hanno arrestato Marjan Gjoka, cittadino albanese di 23 anni, pregiudicato, residente in provincia di Milano, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Alessandria. L’uomo, che si trovava già nel carcere di San Vittore di Milano a seguito di un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Como, è accusato di rapina impropria aggravata avvenuta ad Alessandria in Spalto marengo alle 20.30 circa del 26 gennaio, ovvero la sera della partita di andata della semifinale di Coppa Italia Alessandria-Milan, quando il Gjoka nel corso di un furto in abitazione, commesso con due complici uno dei quali successivamente arrestato, aggrediva un carabiniere che lo aveva intercettato e bloccato mentre si dava alla fuga. Secondo quanto ricostruito dai militari del Nucleo Operativo quella sera, lui, il suo complice 25enne successivamente arrestato e un terzo complice, non ancora identificato, si introducevano, arrampicandosi sul balcone, all’interno di un’abitazione di Spalto Marengo rubando cellulari, denaro, capi di abbigliamento, scarpe, borse, profumi, e nel momento della fuga due di loro venivano intercettati da una gazzella dei carabinieri che era giunta rapidamente sul posto a seguito della segnalazione del furto da parte di un cittadino.

I due uomini venivano notati per strada e un militare cercava di fermarli, ma uno dei due scappava a piedi mentre l’altro veniva bloccato. Quest’ultimo però colpiva con una gomitata il militare, riuscendo a divincolarsi dalla presa e scappare anche lui. I militari, insieme ad altri equipaggi giunti in ausilio, cominciavano le ricerche dei tre malviventi ma senza fortuna. Sul posto però i tre avevano abbandonato un furgone e gli accertamenti permettevano di scoprire che era di proprietà della madre del 25enne arrestato quella stessa sera intorno alle 23.00 quando i militari venivano a sapere dalla Polfer di Alessandria che presso i loro uffici si era presentato il 25enne il quale diceva che, dopo avere parcheggiato il furgone del genitore vicino all’ospedale, era tornato a riprenderlo e non lo aveva più trovato. Nel suo racconto c’erano diverse incongruenze perché aveva le chiavi del mezzo e il furgone, in realtà sequestrato dai carabinieri, al momento del sequestro non presentava alcun segno di effrazione o forzatura che facesse pensare a un furto. Il 25enne, successivamente, veniva riconosciuto dai testimoni come colui che aveva aiutato gli altri due a salire sul terrazzo del primo piano del condominio per commettere il furto e aveva fatto da palo, per poi scappare alla vista dell’auto di servizio. Quella sera le indagini non avevano ulteriori sviluppi, ma le successive investigazioni svolte dagli uomini del Nucleo Operativo hanno consentito di dare un nome e un volto a uno dei due complici del 25enne, ovvero il 23enne arrestato su ordine del GIP di Alessandria. Infatti, è stato dimostrato che quella sera era proprio Marjan Gjoka il malvivente che aveva colpito il carabiniere con una gomitata, dandosi poi alla fuga. Questo risultato è stato raggiunto grazie al riconoscimento senza alcun dubbio del 23enne da parte del carabiniere colpito perché il Gjoka era uno dei frequentatori più assidui del 25enne arrestato e anche grazie al raccordo info-investigativo dei carabinieri di Alessandria con i colleghi di Como che avevano già un’indagine su furti in abitazione commessi dai due albanesi.

Nei confronti del 23enne, che ha a suo carico risultano numerosi precedenti specifici, risulta privo di qualunque attività lavorativa, è irregolare sul territorio nazionale ed è socialmente pericoloso perché in concreto potrebbe commettere nuovamente reati della stesa indole, il GIP di Alessandria emetteva quindi la misura della custodia in carcere eseguita dai militari del Nucleo Operativo il 15 marzo.