Una buona occasione per riflettere è stata la visione del film- documentario “Watermarks”, (la forza di nuotare’) proposto  alle classi quinte del  perito chimico e  del liceo delle  scienze applicate dell’ISTITUTO MARCONI, il 29 gennaio per la commemorazione del “Giorno del Ricordo 2016”.

Il Prof.Lodato, esperto di  storia del Cinema, ha presentato agli studenti   una  “storia vera” di  persecuzioni razziali ma anche di  amicizia e  di sport. La pellicola di Yaron Zilberman, regista israeliano, ricostruisce l’esperienza di squadra di un gruppo di  nuotatrici viennesi  appartenenti al leggendario club sportivo ebraico, “Hakoah”  durante l’avvento del nazismo. Il club Hakoah,  la parola vuol dire appunto “forza”,  venne fondato nel 1909 in risposta al famoso paragrafo ariano, che proibiva ai club sportivi austriaci di accettare atleti ebrei. In breve tempo grazie ai suoi 3 mila membri attivi, divenne uno dei più grandi club sportivi in Europa e nei primi anni Trenta ebbe fama internazionale grazie a  una generazione di campionesse capaci di battere ogni record.   Nel 1936, in occasione delle Olimpiadi di Berlino, tre di loro furono chiamate a rappresentare l’Austria; La giovanissima Judith Haspel, insieme alle due compagne decise di non competere: “Mi rifiuto – disse – di partecipare ad una competizione in un paese che perseguita in modo così vergognoso la mia gente”. Un gesto di dissenso che le costò tutto. Il suo rifiuto spinse, infatti, la federazione a squalificarla da ogni futura competizione e a cancellare tutti i suoi record.  In seguito, tutte le coraggiose nuotatrici si salvarono dalle persecuzioni razziali  grazie agli uomini dell’associazione Hakoah, riuscendo fortunosamente a fuggire dall’Europa,  ma si persero di vista ricostruendosi una nuova vita  in paesi più ospitali come Israele, Inghilterra, Stati Uniti e Russia,.

Il   regista Yaron Zilberman,   documenta , dopo 65 anni,   l’esperienza straordinaria del ritrovarsi tutte insieme ,  ormai ottantenni  per nuotare un’ultima  volta nell’ antica e monumentale  sede dove si trova ancora oggi  la  piscina di allenamento. Un viaggio nelle memorie della gioventù, un itinerario emozionale per rinsaldare legami di amicizia senza tempo. A tale proposito – Marta Pellegrin, VAA:  “ Questo film fa riflettere sulla maturità delle ragazze di allora, protagoniste del film che nonostante la giovane età sono riuscite a testimoniare il loro dissenso e a  trovare il modo di salvarsi dalle persecuzioni naziste. Il messaggio viene percepito alla fine,  quando le nuotatrici, ormai anziane, ricevono l’invito per ritrovarsi tutte insieme a nuotare nella piscina in cui si allenavano da giovani. La forza dell’amicizia le motiva a tornare nel loro Paese d’origine, risvegliando in loro lo spirito “fanciullino” che non è mai svanito nonostante gli anni e la distanza che le separavano fino ad allora.

Il  film ha fortemente coinvolto i presenti:  La Storia si ripete popoli interi ai tempi della caduta dell’Impero d’Occidente sono stati costretti a lasciare la propria patria a causa di oppressori, ma tutto ciò sta accadendo di nuovo  sotto i nostri occhi, senza che ce ne rendiamo conto. Anzi, abbiamo addirittura il coraggio di odiarli e condannarli. La Seconda Guerra Mondiale è accaduta solo 70 anni fa, eppure, la diaspora si ripete ancora oggi… non è come “ripassare dal via?  L’umanità non riuscirà mai a progredire se non ricorda il trascorso e non lo custodisce come un patrimonio… da questo dovrebbe nascere la consapevolezza e un richiamo alla responsabilità, un valore che sembra tanto mancare nei nostri tempi.

CioccarielloFrancesca, Marta Pellegrin, Porta Cristina. 5AA. Istituto Marconi