degustazione vino donna - QUn’annata eccezionale per il vino made in Italy, lo san bene in Piemonte dove l’agricoltura è costantemente trainata dal settore vinicolo, che è ormai diventato il motore del territorio, in particolare in alcune zone dove le vigne hanno ripreso a produrre bene uve e vitigni tradizionali od innovativi. Il Piemonte la situazione del comparto agricolo non era delle più rosee, infatti alcuni settori stavano registrando un forte deficit sia nelle vendita che nella produzione, però le buone notizie in arrivo dal comparto vitivinicolo stanno ribaltando la situazione (fonte articolo di Repubblica.it).

Nel territorio di Alessandria ovviamente spiccano le produzioni vitivinicole di rinomata importanza, le “bollicine” sono molto apprezzate, ed allora in questo nostro territorio così come nelle provincie di Asti e Cuneo, lungo la fascia che costeggia il bel Tanaro si possono trovare ettari vitati che producono esclusivamente vitigni di Pinot Nero e Chardonnay, questi infatti arrivano a coprire sino al 90% del coltivato, perché qui il territorio lo permette, mentre nel resto del Piemonte si tende a curare vigne con vitigni non aromatici (fonte vini piemontesi di Negoziodelvino.it ).

Non è un mistero che i vini dell’alessandrino siano stimati ovunque, è proprio qui tra città e provincia che hanno sede importanti produttori, oggi diventati marchi con un portfolio clienti internazionale di rilievo. Tante sono le uve idonee a diventare prodotto con le bollicine, qui sicuramente il più antico è lo storico vitigno piemontese, il Cortese, che da qualche anno viene lavorato con un vero e proprio protocollo, il “Marengo”, pensato per certificare la metodologia innovativa del Piemonte DOC Cortese. Lo storico vitigno bianco Cortese è molto amato, infatti circa 3000 ettari di vigne sono in provincia di Alessandria,

I vini bianchi piemontesi sono molto famosi, tanto è vero che gli spumanti sono amati nelle tavole di tutto il pianeta, protagonisti di brindisi di tavole vestite a festa, bollicine d’entusiasmo per siglare un patto importante. Molto spesso hanno origine ad Alessandria, è qui infatti tra langhe e colline, bassi e alti che si coltivano con amore e saggezza uve da spumante, ed ovviamente anche da champagne.

Anche per quest’anno tantissima ed ottima è stata la produzione di alcune tra le uve più costose del mondo, ma non solo pezzi da novanta vengono amabilmente curati e raccolti dagli esperti viticoltori, che comunque continuano a guardare di buon occhio uve semplici ma ricche di amatori.

Cresce ad esempio la produzione di Barbera. Il Barbera è il vitigno più amato dai vignaioli, infatti quasi 4000 ettari di vitigno sono coltivati in questo territorio, immediatamente dopo si sottolinea la percentuale di territorio coltivato a Moscato e Dolcetto, così come bene va il Monferrato Bianco molto gradito anche sul commercio.

Bene ovviamente anche le quantità di uvaggi neri coltivati, ad esempio il “Brachetto d’Acqui”, a cui piace il terreno argilloso dell’Alessandrino. Nella nostra provincia la produzione dei vini è molto positiva, tanto è vero che le maggiori organizzazioni di categoria hanno segnalato più volte che i vini alessandrini sono amati nel mondo ed in particolare nel mercato statunitense.

I vini Piemontesi e tutto il comparto vitivinicolo regionale sono quindi un forte traino per l’agricoltura, un successo dovuto alla grande esperienza e dedizione dei vignaioli piemontesi, in un settore che anche ad Alessandria è sempre in continua evoluzione e particolarmente apprezzato.

30 dicembre 2015