profughi 3QNasce un progetto per valorizzare le professionalità dei profughi che saranno coinvolti nel volontariato civico e in lavori di pubblica utilità, come ad esempio la pulizia dei parchi, e si recheranno anche nelle scuole superiori, per raccontare agli studenti le loro storie e creare un punto d’incontro tra giovani. Il primo passo da fare però è imparare l’italiano e le regole di convivenza su cui si basa la nostra società.

E’ uno degli obiettivi del progetto di accoglienza e integrazione dei migranti a Tortona e nel Tortonese messo a punto da Comune, Diocesi, Orionini, Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e prefettura con la partecipazione di altri Comuni del Tortonese, Cisa, Asl, associazioni di volontariato, cooperative e enti gestori. I migranti, inoltre,

Il problema è stato discusso durante il Tavolo di lavoro che fa riferimento al protocollo d’intesa “Tortona Solidale”, per la realizzazione del progetto di accoglienza denominato “Macramè”, al quale erano presenti anche la dirigente della prefettura Enrica Montagna, gli enti gestori che stanno operando a Tortona e nella zona, rappresentanti del Cisa e di alcuni Comuni del Tortonese tra cui Villalvernia, Carbonara Scrivia, Pontecurone, Sale.

Sono 37 ad oggi i profughi giunti in città: 10 di nazionalità senegalese, maliana e ivoriana sono ospitati alla Pensione Ada e gestiti da una società modenese; due sono stati assegnati alla casa albergo Cora Kennedy Sada di via Barabino, gestita dal Comune; 14 sono stati assegnati alla ex Ipab Borsalino e sono ospitati in alcuni appartamenti in città e altri 7 sono stati accolti in abitazioni di proprietà della Curia, gestiti dalla cooperativa sociale Agape, braccio operativo della Caritas diocesana. Altri quattro arriveranno nei prossimi giorni.

7 novembre 2015