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Gianluca Bardone e la segretaria Daniela Raschia durante la riunione

Un documento per salvare il salvabile: in attesa dell’udienza del 7 dicembre davanti al Tar contro il Piano Sanitario che ridimensiona fortemente l’ospedale cittadino, i 40 sindaci del Tortonese approntano delle osservazioni e possibile modifiche all’Atto Aziendale approvato dalla Regione Piemonte che l’Asl dovrà “licenziare” entro una settimana.

Lo hanno fatto con una plenaria riunione che si è svolta venerdì sera preso la Sala Romita del Comune di Tortona durante la quale è stato predisposto un documento firmato dai sindaci che rappresenta ormai l’ultima azione di un processo che sembra irreversibile e dopo la quale potrà seguire solo l’annessione alla Lombardia attraverso l’avvio dell’apposita procedura.

Il documento inizia stigmatizzando fortemente l’operato della Regione che ha approvato gli atti senza ascoltare preventivamente i sindaci. Un’azione che i primi cittadini definiscono “inaccettabile.”

“Siamo gli unici sindaci del Piemonte ad esserci opposti allo strapotere della Regione – dice Bardone – e siamo fieri di averlo fatto e di continuare in questa strada.”

Parte dei sindaci presenti

Parte dei sindaci presenti

Il documento prosegue poi con le richieste: la copertura del servizio di neurologia con almeno tre medici neurologi in modo da garantire una costante assistenza in questo settore medico, la presenza a Tortona di un parte della cardiologia, visto che Novi Verrà dotato di due reparti uno di cardiologia e un’unità di Stoke semplice mentre a Tortona non è previsto nessun reparto se non tre letti nel reparto di medicina.

I sindaci chiedono la realizzazione di una struttura semplice di Pediatria (l’attuale reparto verrà completamente trasferito a Novi) con ambulatorio specialistico di pediatria con supporto cardiologico e di logopedia che è già esistente e funziona bene; poi la presenza un struttura semplice di cardiologia garantendo medici rianimatori 24 ore su 24.

I sindaci chiedono lumi sul reparto di Dialisi di cui non si trova traccia nell’atto aziendale e pretendono rimanga dove si trova ora, poi chiedono di mantenere l’attività di otorino e oculistica.

Da definire la presenza della pneumologia: non si capisce perché debba essere trasferito a Novi visto che il reparto si trova a Tortona e sono i medici tortonesi  a garantire il servizio a Novi.

“Come territorio – dice Bardone – dobbiamo essere uniti e dare un segnale forte.”

Il documento verrà portato all’attenzione dell’assemblea dei sindaci della provincia in programma mercoledì ad Alessandria. Nei giorni successivi poi i sindaco del Tortonese faranno un’altra riunione nella quale individuare le nuove iniziative da intraprendere.

Per Gianni Tagliani, vice sidaco di Castelnuovo si possono anche studiare altre forme di informazione alla cittadinanza boicottando la Regione Piemonte.

Una cosa che si potrebbe fare è un vademecum da distribuire ai cittadini dove si dice: a Tortona puoi fare queste visite ed esami; se hai bisogno una prestazione che a Tortona non c’è, puoi farla negli ospedali della Lombardia, indicando numeri di telefono e tutti i riferimenti.

Fra due settimane se ne parlerà di nuovo tra sindaci e sarà nominato un coordinamento.

3 ottobre 2015

Altri sindaci presenti

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