atm alessandria - QHo appreso della dichiarazione dell’amministratore delegato atm, il quale afferma che se non passa il piano industriale e si va in liquidazione, gli esuberi da 38 passerebbero a 89.

Una domanda da fare all’ad Ezio Bressan mi sorge spontanea: “In questi anni oltre a prendersela con una parte dei lavoratori cos’ha fatto per migliorare l’azienda? Far fare la cassa integrazione ad una sola parte di lavoratori e chiedere ad altri di ridursi lo stipendio con il demansionamento rassicurandoli che alla fine del percorso sarebbero ritornati al proprio posto di lavoro, per poi invece dichiararli in esubero, era quella, forse la chiave vincente?

Mi viene da chiedere all’ad come mai in questi mesi durante i vari incontri con le oo.ss., il sottoscritto ha sempre domandato come fosse la situazione aziendale e se alla fine della cassa ci sarebbero stati esuberi, ricevendo sempre la stessa risposta e cioè  di stare tranquillo che la cassa era solo per ristrutturare e non vi era intenzione di lasciare a casa nessuno. Meno male!!

Il piano industriale è vergognoso, si parla di esuberi mentre ci sono ancora delle lavorazione esterne che non si è cercato nemmeno di internalizzare.

Senza parlare dell’enorme danno alla collettività che si fa riducendo il servizio disabili, scuolabus, oltre ai tagli sulle linee urbane e suburbane, e sopprimendo  quasi del tutto il servizio di Valenza.

Stando al bilancio aziendale e quello meno in perdita.

E’ vergognoso chiedere ad alcuni lavoratori di accettare il demansionamento, riducendo loro lo stipendio garantendo comunque sul proprio futuro, per poi un attimo dopo metterli alla porta.

E’ vergognoso ridurre costi sulle spalle dei lavoratori con la cassa integrazione dicendo che alla fine non ci saranno esuberi, che poi invece vengono dichiarati.

Facile ridurre i costi con la cassa integrazione e sventolarla come una vittoria, mentre sono i lavoratori a fare i sacrifici.

In tale periodo di cassa, inoltre, pare che vi siano state date promozioni.

E le contraddizioni legate agli ausiliari della sosta, ai quali si richiede un aumento di produttività e poi nel piano si dichiarano in esubero?

Ora la colpa la vuole scaricare sulle oo.ss, imponendo loro di accettare quasi sotto forma di ricatto un piano industriale vergognoso e far passare il messaggio che se non lo accettassimo sarebbe colpa delle stesse, il volere 89 esuberi. Ma l’azienda in questi anni chi l’ha amministrata?

A questo punto riterrei che forse oltre al non percepire lo stipendio come dichiara sarebbe opportuno che si assuma le sue responsabilità dimettendosi.

Topino Giancarlo FUNZIONARIO FILT CGIL ALESSANDRIA


14 ottobre 2015