carabinieri Noe - QTanti i particolari che stanno emergendo dall’inchiesta dei carabinieri del Noe e della forestale sulle tonnellate di rifiuti chimici che, secondo l’accusa, sono stati sotterrati in due cave alla periferia di Tortona.

A quanto pare, infatti i rifiuti provenienti da siti contaminati soprattutto in provincia di Genova,  grazie ad una ditta di trasporto con sede a Voghera, al prezzo di circa 13 euro a tonnellata, venivano portati in due cave alle periferia di Tortona e qui venivano interrati tranquillamente, mischiando sostanze pericolose come amianto, cromo e molte altre con livelli ampiamente al di sopra dei limiti di legge, con terra e argilla.

A quanto pare è stato grazie alle intercettazioni telefoniche che i carabinieri del Noe hanno appreso cosa accadeva e con quale leggerezza avvenivano i trasporti da un cantiere di Genova, ad esempio, in una cava sulla statale per Sale alla periferia di Tortona.

Pare infatti che i formulari con l’elenco del materiale trasportato fossero addirittura compilati dagli operai del titolare della ditta di trasporti che scrivevano ciò che volevano.

In caso di problemi, sempre secondo l’accusa, ci sarebbe  stato un laboratorio analisi della zona che al prezzo di 300 euro ad analisi (ma in genere se ne facevano sempre una ventina) avrebbe certificato la bontà del materiale trasportato o di quello scaricato nelle cave.

Sempre secondo l’accusa, anche quando le analisi venivano effettuate dagli organi di controllo queste venivano inviate al laboratorio in questione che ne attestava la regolarità.

Alcuni dei fatti risalgono alla fine del 2010, quando sembra che su analisi eseguite sulle terre provenienti dall’ex ILVA di Genova non siano mai state oggetto di contestazioni di sorta.

Peccato però che l’esito delle analisi su queste terre al pari di quelle provenienti da Camogli hanno espresso dati non in linea con i limiti di legge relativamente a idrocarburi pesanti, benzoapirene, dibenzo, antracene idrocarburi aromatici, berillio ed altri.

28 giugno 2015