violenza donne - 2IL’ennesimo litigio in famiglia con lui, marocchino di 38 anni residente in Alessandria che se la prende con la moglie e la suocera che fanno troppo rumore mentre lui riposa, il tutto davanti al figlio di un anno e alla bimba di 8, che però stavolta reagisce, prende il cellulare, si allontana e chiama il 113. Non solo, ma quando vede arrivare l’auto della polizia scende in cortile e apre il cancello.

E’ accaduto venerdì sera, ad Alessandria, quando la Polizia di Stato ha tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali un cittadino di nazionalità marocchina, A.L. di 38 anni.

Questa la ricostruzione dell’episodio secondo la Questura di Alessandria quando su disposizione della locale Sala Operativa, gli agenti della  della Squadra Volante sono intervenuti alla frazione Cascinagrossa, dove era stata segnalata una violenta lite in famiglia.

A chiamare il “113” è stata, come detto, la bambina, di 8 anni spaventata dalle urla dei propri genitori ed è stata sempre lei ad aprire il cancello agli agenti della Polizia di Stato, repentinamente intervenuti sul posto.

Entrati all’interno dell’abitazione e raggiunta la cucina, gli operatori della polizia di Stato hanno notato, vicino al tavolo, l’uomo apparentemente tranquillo, ma che, alla vista degli stessi, ha iniziato a profferire minacce di morte nei confronti della moglie e, al contempo, ha preparato lo zaino in quanto, in ritardo, per il turno di lavoro.

All’interno dell’abitazione c’erano anche la moglie con l’altro bambino di un anno e la suocera, quest’ultima accusata dall’uomo di essere troppo rumorosa nell’espletamento delle faccende domestiche, così turbando il suo riposo.

In ogni stanza dell’abitazione sono stati rinvenuti oggetti e vetri rotti, tutti i cassetti degli armadi sono stati svuotati e gli indumenti riversati sul pavimento.

La suocera è apparsa dolorante e, dalla ricostruzione dei fatti, è emerso che, a seguito di una violenta lite tra i due coniugi dovuta alla non gradita presenza in casa della stessa, l’uomo, dopo aver distrutto qualunque oggetto gli fosse capitato a tiro, ha iniziato a spintonare l’anziana donna per allontanarla dall’abitazione, colpendola con pugni, di cui uno violento al capo, il tutto in presenza dei due bambini.

L’uomo per i medesimi comportamenti criminosi era già stato denunciato dalla moglie un anno prima, dopo l’ennesimo episodio di violenza e, in altre cinque occasioni, erano già intervenute le Forze dell’Ordine, ma all’intervento non era seguita alcuna denuncia da parte della donna, avendo, quest’ultima, timore per la propria incolumità, viste le continue e numerose minacce rivoltele dal marito, qualora lo avesse denunciato.

Nel corso dell’ultimo episodio, avvenuto nella serata di ieri, prima di uscire di casa per andare a lavoro, l’uomo, in presenza degli agenti della Polizia di Stato ha profferito frasi minacciose, in arabo, nei confronti della moglie, avvertendola chiaramente che se avesse sporto denuncia, l’avrebbe ammazzata.

Trattandosi di una situazione di violenza reiterata nel tempo, sebbene, non denunciata per tutti i fatti precedentemente accaduti, a seguito di tale ultimo episodio, l’uomo è stato tratto in arresto in quanto responsabile dei reati di maltrattamento e lesioni personali e tradotto in carcere, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

20 giugno 2015