I Cinque protagonisti

I Cinque protagonisti

L’esterofilia degli italiani che vendono nei prodotti realizzati all’estero qualcosa di sempre meglio di quelli nostrani, è nota, ma quando vediamo film come “Carnage” elogiati come capolavori e film come “Il nome del figlio” etichettati con aggettivi che ne danno un’immagine nettamente inferiore non possiamo restare in silenzio.

“Il nome del figlio” infatti è un ottimo film italiano con attori di ottimo livello che con una scena molto più dinamica di Carnage, riesce a rappresentare in maniera piuttosto esaustiva il carattere dei cinque protagonisti inserendoli in un contesto moderno come il nostro.

Apparentemente il film potrebbe sembrare la versione italiana della commedia francese Cena tra amici ma i due film forse condividono solo la scena.

La regista 54enne Francesca Archibugi (Lezioni di volo) riesce a dare una connotazione ben precisa ai cinque personaggi che si susseguono all’interno dell’abitazione sulla quale in pratica si svolge tutto il film.

La trama anche se incentrata tutta sulla personalità dei cinque protagonisti è tutt’altro che monotona, forse grazie anche ai piccoli “diversivi” e alle incursioni dei due figli di Valeria Golino e Luigi Lo Cascio o ai flashback sul passato dei protagonisti.  

Cinque personaggi tutti di grande spessore, dove persino la frivola Micaela Ramazzotti dimostra di avere pur certa personalità.

A noi, però sono piaciuti soprattutto i dialoghi tra Alessandro Gassmann e Rocco Papaleo, due persone di carattere diametralmente opposto legati da una profonda amicizia che va ben oltre le invidie e le ripicche umane.

E’ questo forse il messaggio che vuole trasmettere il film e che rimane anche alla fine.

Un film bello, forse poco reclamizzato che vale assolutamente la pena di vedere.

7 febbraio 2015

il nome - L