Che cos’è succeso a Voltaggio? Il cantiere del Terzo Valico, a quanto pare, è stato chiuso dai carabinieri, ma nessun comunicato ufficiale sulle motivazioni, né alcuna conferma sulla durata della chiusura, è giunta dalla fonti preposte: Carabinieri, Questura, Prefettura o altri. E neppure dal Cociv il Consorzio incaricato di realzizare l’opera.

In attesa di ricevere conferme, riportiamo di seguito due interventi: il primo del Comitato No Tav, il secondo dal senatore Enrico Borioli, preoccupato per le maestraze che lavorano al cantiere.

Cogliamo l’occasione per denunciare pubblicamente la mancanza di informazioni riguardo questo episodio, ma soprattutto la mancanza di informazioni in generale riguardo al Terzo Valico: non è possibile che certe notizie debbano essere comunicate solo e sempre da chi (i No Tav) si oppongono al progetto.

Non è possibile che gli enti ufficiali (Chi? Quali? Il Ministero? O chi altri?)  e gli organi preposti tacciano su un progetto così importnate e che non ci sia alcuna comunicazione sull’avanzamento dei lavori da parte del Cociv o di chi è presposto (l’osservatorio Ambientale ad esempio) o sulla situazione riguardate lo smarino e l’eventuale presenza di amianto.

Non è possbile che gli organi di informazione debbano andare a ricercarsi le notizie su quest’opera e soprattutto non è possibile che i sindaci e la popolazione debbano rimanere all’oscuro di tutto quello che succede intorno al Terzo Valico, ma soprattutto non è possibile, in generale, questa mancanza di comunicazione e di trasparenza che invece a nostro avviso dovrebbe esserci maggiormete su tutto il progettoe  quanto accade.

Siamo uno dei quotidianoi on line più letti di tutta la provincia di Alessandria eppure, in 4 anni da quando abbiamo iniziati l’attività, abbiamo  ricevuto solo una volta un comunicato del Cociv che si lamentava per un nostro articolo relativo ad Antonello Brunetti e nessun comunicato ufficiale dagli altri organi presposti.

Non è così che si fa.

Di seguito i due comunciati dei No Tav e di Borioli.

 30 giugno 2014

I NO TAV



I Carabinieri si sono presentati al cantiere del Terzo Valico di Voltaggio dove gli operai della ditta Lauro erano al lavoro impegnati nello scavo di una delle quattro gallerie di servizio del Terzo Valico. Pare abbiano intimato agli operai di lasciare il cantiere, dando seguito ad un’ordinanza del Prefetto di Alessandria. Come avevamo già scritto tre giorni fa, pare che la Lauro abbia perso una delle certificazioni necessarie all’esecuzione dei lavori e anche se nessuno ufficialmente lo ha scritto, si rincorre la voce che pare trattarsi di quella antimafia. A corredo di questo pare che siano stati licenziati dalla Lauro una cinquantina di operai che hanno protestato bloccando la strada provinciale.

Così dopo anni di inchieste e denunce pubbliche qualcosa sembra finalmente muoversi e tutti quelli che accusavano i No Tav di allarmismo quando parlavano dei curricula mostruosi delle ditte interessate dai lavori del Terzo Valico, oggi, come minimo, dovrebbero chiedere scusa.

Il sistema marcio e drogato delle grandi opere sta finalmente mostrandosi con il suo vero volto anche in Basso Piemonte e in Liguria e lo sta facendo a partire dallo stesso luogo in cui i lavori del Terzo Valico vennero già bloccati dai Carabinieri del Noe a metà anni novanta, quando Cociv venne accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato per la questione dei fori pilota. Vedremo adesso cosa succederà ad Arquata e Serravalle, luoghi dove erano spesso impegnati operai della Lauro, ma con ogni probabilità cesseranno di essere impegnati anche in Valle Scrivia.

Non abbiamo comunque dubbi che cercheranno di minimizzare la cosa, di sostituire la Lauro con un’altra ditta, di voler ugualmente proseguire nella costruzione della grande opera inutile devastante per l’ambiente e la salute dei cittadini. Troveranno come sempre le donne e gli uomini del movimento a mettersi di traverso nella difesa determinata della propria terra dallo scempio. Senza l’opera costante di pressione messa in campo dal movimento questa giornata con ogni probabilità non sarebbe mai arrivata.

La battaglia sarà ancora lunga ma oggi il movimento segna senza dubbio un punto a suo favore, non dimenticandosi che La Lauro è solo una delle ditte impresentabili che hanno messo le mani sugli appalti del Terzo Valico.

questo link è possibile scaricare la versione cartacea dell’inchiesta prodotta dalla redazione di questo sito e presentata proprio, pensate un po’, durante una assemblea pubblica svoltasi a Novi Ligure Giovedì 15 Maggio per parlare di infiltrazioni mafiose e grandi opere.

questo link è invece possibile leggere la versione completa dell’inchiesta e sottoriportiamo tutti gli articoli del sito inerenti l’argomento. Oggi nessuno può più far finta di nulla.

Notavterzovalico.info

 

IL SENATORE BORIOLI

Occorrerà che arrivino rapidamente risposte chiare sulla vicenda che ha portato al blocco dei cantieri del Terzo Valico, suscitando il più che legittimo allarme delle maestranze e delle organizzazioni di categoria che le rappresentano.

Risposte che indichino anche le eventuali responsabilità o inadempienze che hanno portato a questo grave passo falso. Il rispetto della legalità, della trasparenza, della correttezza nell’assolvimento delle procedure di realizzazione delle grandi opere è, oggi, una delle sfide primarie che il Paese ha di fronte per recuperare credibilità.

Perciò  non sono ammessi errori, soprattutto sul delicato fronte del contrasto alle infiltrazioni mafiose e alla corruzione. Su questo punto mi farò immediatamente promotore, già nella prima  riunione di Commissione in programma per martedì 1 luglio, di un’audizione del Governo e di RFI, affinché vengano chiariti tutti i profili di questo sconcertante episodio.

Non solo. Questa grave vicenda dimostra, una volta di più, l’esigenza di rivisitare in radice la modalità e gli strumenti di gestione del processo di realizzazione dell’opera sin qui adottati, soprattutto nel rapporto con il territorio.

Da troppo tempo, i Sindaci attendono che il Governo dia vita ad un Osservatorio, sul modello di quello istituito per la Torino-Lione, che si riunisca stabilmente sul territorio, con la presenza costante di RFI, che è il proponente dell’opera. Su questa richiesta, il Ministro Lupi ha in più occasioni manifestato il proprio assenso. Ma ad oggi nulla è stato fatto.

I problemi aperti, oltre a quello fondamentale e primario della legalità e della trasparenza, sono molteplici e le amministrazioni locali non possono essere lasciate senza un riferimento anche fisicamente presente, che in rappresentanza del Governo funga da costante e informato interlocutore per le loro istanze. Abbiamo sin qui apprezzato le manifestazioni di attenzione che ci sono arrivate dal Governo, ma è ora di passare dalle parole ai fatti.

Troppo farraginoso, lento e talvolta opaco è il meccanismo di trasferimento delle decisioni e delle informazioni dal centro alla periferia, soprattutto per quanto riguarda le questioni di natura sanitaria e ambientale.

Troppi i problemi ancora irrisolti: tra questi le mancate ricadute positive che dalla costruzione dell’opera dovrebbero riversarsi sul sistema economico locale, secondo quanto specificamente previsto dalla legge regionale; e le ancora troppo nebulose prospettive inerenti la logistica e il rilancio del trasporto ferroviario regionale

Insomma, per parafrasare il Presidente del Consiglio, è giunta l’ora, se non di cambiare verso almeno di cambiare passo. L’andamento lento e le distrazioni non si addicono a un’impresa in cui ci si giocano faccia e credibilità tanto verso l’Europa quanto verso le comunità locali.

                                                                     Sen. Daniele Borioli

 no tav - G