olio usato - IVersato in uno specchio d’acqua un solo litro di olio usato in cucina è in grado di formare una pellicola inquinante grande quanto un campo da calcio e di rendere non potabile un milione di litri d’acqua pari a circa la quantità consumata da un individuo in 14 anni.

Sulla base di questi dati e per evitare il più possibile alle famiglie tortonesi di inquinare l’ambiente, il presidente del Consiglio comunale, Franco Carabetta propone di avviare anche a Tortona un servizio (gratuito per gli utenti) di raccolta degli oli usati in cucina.

Per questo motivo, nella mattinata di venerdì ha convocato una riunione dei capigruppo di tutti i partiti che siedono in consiglio comunale alla quale parteciperà il presidente del Consorzio smaltimento rifiuti, Oreste Soro, per valutare come procedere in questa direzione.

“Lo scopo – dice Carabetta – è quello di evitare che una grandissima quantità di olio usato per le fritture finisca negli scarichi e danneggi l’ambiente.”

Franco Carabetta

Franco Carabetta

“Molto spesso dopo averlo cucinato – aggiunge il presidente del Consiglio comunale –  gettiamo erroneamente nel lavandino l’olio utilizzato. I danni arrecati da tale gesto sono, sia a livello economico che ambientale, enormi poiché l’olio se disperso tramite gli scarichi e le fognature di casa, va ad inquinare l’acqua impedendo ai raggi solari di penetrare causando ingenti danni all’ambiente. Basta anche un solo chilogrammo di olio di frittura esausto per rendere non potabile l’acqua delle falde, arrecando gravi danni anche al funzionamento dei depuratori. L’olio di frittura non può essere poi utilizzato come concime per le piante. Anche in questo caso, oltre a penetrare nel terreno e inquinare le falde, impoverisce il terreno dei microrganismi necessari per la vita delle piante stesse.”

Per questi motivi sia gli oli usati per i motori che quelli usati in cucina devono essere smaltiti in maniera appropriata, raccolti in contenitori opportuni e non gettati semplicemente nei bidoni della raccolta differenziata. La loro raccolta e il loro trattamento al fine del recupero devono essere svolti da aziende specializzate che fanno capo ai due Consorzi nazionali.

Ed è in questa direzione che l’iniziativa di Carabetta vuole andare.

9 gennaio 2014

 

Un caso di inquinamento dell'olio in acqua

Un caso di inquinamento dell’olio in acqua