Lo sapete che le opere del “Terzo Valico” dei Giovi (ferrovia alta velocità-alta capacità Genova -Tortona) che si vorrebbero cominciare tra poco avrebbero un impatto fortissimo e molto negativo sul nostro territorio?

– Nelle cave del nostro territorio (Castello Armellino, Montemerla, e altre tra Tortona, Sale e Castelnuovo Scrivia) dovrebbero essere scaricati milioni di metri cubici di “smarino”, residui degli scavi, con rocce amiantifere, schiumogeni, oli, pvc, ecc., sostanze tossiche e pericolose per la salute nostra e dei nostri figli, con grave rischio a causa delle fibre di amianto disperse nell’aria per chilometri e della contaminazione delle falde acquifere. Le esperienze di Casale Monferrato e Broni, dove ci sono decine di morti ogni anno a causa dell’amianto, dovrebbero aver insegnato qualcosa.

Chi garantisce che nelle cave non vengano smaltite anche sostanze pericolose non previste come è successo in altre zone (ad esempio in Campania, “terra dei fuochi”)?

Per di più in un territorio dove si coltivano molti prodotti agricoli che poi vengono venduti in molti supermercati e negozi locali e di altre zone. Chi vorrà acquistare i prodotti agricoli di una zona con questi potenziali pericoli? Quanti posti di lavoro si potrebbero perdere per questo?

– Sulle nostre strade ci sarebbero centinaia di camion al giorno in più per molti anni con rischio di incidenti e inquinamento dell’aria.

– Il costo dell’opera è previsto in 6 miliardi e 200 milioni, ma tutti sanno come vanno le cose in Italia, dove spesso i costi raddoppiano o triplicano. Sono tutti soldi pubblici, di tutti i cittadini, l’Europa non dà niente, perché in Europa (Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, ecc.) non si costruiscono più queste opere, dato che si è visto che non sono convenienti (come afferma Yves Crozet, consulente del governo francese per la mobilità). Intanto, in Italia si tagliano i fondi alla sanità, alle scuole, alle pensioni, ecc., ma per queste opere i soldi si trovano. Perché? Poi a noi aumentano le tasse. Non esiste una stima costi-benefici né un’analisi finanziaria dell’opera, come ha ricordato il prof. Marco Ponti (Politecnico di Milano), esperto mondiale di logistica e trasporti.

– Non porta lavoro perché le imprese e i lavoratori vengono da fuori, anche dall’estero, e i cantieri sono autonomi, realizzano i materiali e i manufatti necessari in proprio, hanno mense, bar, ecc., quindi sostanzialmente non ci saranno affari per i locali e le imprese della nostra zona. Inoltre, si rischiano posti di lavoro in agricoltura.

A noi tutti gli svantaggi e ad altri il guadagno!

– L’amministratore delegato delle ferrovie dello stato (Moretti) aveva detto che sarebbe un’opera inutile e che sarebbe in perdita dell’85% all’anno, quindi, anche se si riuscisse a fare, in esercizio dovremmo pagare le spese per mantenerla con soldi pubblici.

– Sono altre le opere che producono lavoro. Ad esempio, la riqualificazione e la manutenzione delle linee esistenti (come le linee storiche dei Giovi e la Voltri-Ovada-Alessandria che sono ancora significativamente sottoutilizzate) che consentirebbe il trasporto delle merci al volume attuale e un aumento dei traffici senza alcuna linea nuova con un costo di un quinto o un sesto (1 miliardo invece di 6).

Informiamoci e chiediamo ai nostri amministratori di essere informati! 

Tutelare la nostra salute ed evitare lo spreco di denaro pubblico è un nostro diritto.

Gruppo cittadini No Terzo Valico – No cave – Sale–Tortona – Email: infosu3v@gmail.com



 29 dicembre 2013

cave Terzo Valico - L