Il Governo Italiano ha approvato un Decreto in cui è stata inserita una norma che rigaurda il Comune di Alessandria e potrà aiutare ad uscire dal dissesto o comunque per non lasciar morire la città.

Il Comune, infatti, avrà un altro anno per raggiungere l’equilibrio di bilancio e le sanzioni per aver violato il Patto di stabilità anche nel 2012 le sconterà «nel terzo esercizio successivo a quello di raggiungimento dell’equilibrio, cioè fra almeno tre anni.

Ai non avvezzi con i sistemi finanziari, bilanci e contabili, sembra una sciocchezza, ma per Alessandria si tratta di uan vera e propria boccata d’ossigeno.

Sulla questione riportiamo tre interventi autorevoli.

 

L’EX MINISTRO RENATO BALDUZZI

Il Governo Letta ha mantenuto la parola. Quando, in sede di conversione in legge del decreto Imu, le Camere respinsero gli emendamenti, presentati da me e da altri parlamentari del territorio, volti a dare ai comuni in dissesto tempi più lunghi e praticabili per raggiungere l’equilibrio finanziario e per non incorrere nelle relative sanzioni, io chiesi al Governo di farsene carico direttamente in occasione di un successivo decreto-legge sul tema. Ieri il Governo ha inserito nel decreto-legge sugli enti territoriali la norma che permette anche ad Alessandria di raggiungere l’equilibrio di bilancio entro fine 2014.”

Questo non significa che Alessandria fuoriesce dalla necessità di un serio ripensamento dell’organizzazione della macchina comunale e dei relativi servizi, anzi l’applicazione della norma è collegata alle misure di riduzione dei costi dei servizi e alla razionalizzazione di tutti gli organismi e società partecipati. Ma il Comune ha ora il tempo di elaborare una strategia amministrativa e un percorso contabile che ci permetta, in primavera, di disegnare un futuro possibile per la nostra città.

Con la decisione del Governo si allontana, speriamo per sempre, lo spettro del commissariamento, che deresponsabilizza una comunità senza portare concreti benefici, se non in situazioni-limite.

Renato Balduzzi



 

IL SINDACO RITA ROSSA

La norma approvata ieri dal Consiglio dei Ministri è un’importante opportunità per completare il risanamento del Comune di Alessandria.

Con questa norma si garantisce ai Comuni con più di 60.000 abitanti e che abbiano dimostrato risultati efficaci di riduzione dei costi dei servizi e di razionalizzazione delle società’ e degli organismi partecipati di raggiungere , in deroga alle norme vigenti, l’equilibrio entro tre anni compreso quello in cui e’ stato deliberato il dissesto.

Il Comune di Alessandria, dunque , avrà un anno in più per sistemare i conti e il congelamento delle eventuali sanzioni del Patto fino al 2017.

Ciò non determina l’uscita dal dissesto ma senza dubbio ci permette di raggiungere con più serenità il pareggio e di consolidare il percorso di risanamento e rilancio della città.

E proprio la città e gli alessandrini sono i primi che voglio ringraziare perché è grazie ai loro sforzi e ai loro sacrifici se siamo riusciti a dimostrare con i conti che gli oltre 34 milioni di risanamento sono un dato oggettivo e reale.

Premessa indispensabile di credibilità presso il Governo che ci ha permesso di ottenere fiducia e quindi più tempo per rendere efficaci e proficui gli sforzi.

E’ un atto di amore per il futuro di Alessandria.

E’ il sacrificio che ogni alessandrina e ogni alessandrino è abituato a fare nei momenti difficili.

A questo risultato hanno concorso in molti.

E’ certamente il frutto di un paziente e lungo lavoro di dialogo con il Governo che i parlamentari alessandrini, in partcolare da ultimo il Sen. Federico Fornaro, insieme con il Vice-Ministro all’Economia On.le Stefano Fassina, hanno condotto con grande determinazione .

Di fondamentale importanza l’attenzione del Governo tutto. In tutti questi mesi di tessitura non meno importante è stato il ruolo del Sindaco Piero Fassino, Presidente Nazionale ANCI – che ancora durante l’Assemblea Nazionale svoltasi a Firenze, non mi ha fatto mancare la sua fattiva collaborazione per rappresentare le ragioni della nostra città ai Ministri presenti – e del Sottosegretario Filippo Patroni Griffi che insieme agli Onorevoli Enrico Borghi e Francesco Sanna hanno costantemente informato il Presidente Letta.

Per noi alessandrini quindi uno spiraglio finalmente positivo che ci induce a continuare a lavorare rafforzandoci nella convinzione che il risanamento può e deve concretizzarsi con l’impegno di tutti nell’interesse di una citta’ che sta pagando ormai da troppo tempo, soprattutto le fasce più deboli, un prezzo veramente pesante.

Maria Rita Rossa

 

CGIL – CISL E UIL

Dal Governo, finalmente una risposta positiva almeno a una delle richieste che da quasi due anni il sindacato ha sostenuto, con tante mobilitazioni fino ad andare a Roma.

Da quanto apprendiamo dalla stampa di questa mattina, sembra esserci una parziale soluzione sui tempi, vale a dire lo spostamento dei termini per il pareggio di bilancio.

Apprendiamo altresì che è sciolta positivamente l’incognita della penalizzazione per il mancato rispetto del patto di stabilita, vale a dire svariati milioni che ballavano sulla tenuta del bilancio.

Sono notizie positive.

Se il Governo qualche risposta l’ha data, la parte grossa compete all’amministrazione.

Qual è il disegno complessivo?

Al di la della esternazioni dei singoli assessori, ultimo Ferraris che il disegno lo descrive molto bene, parlando da sindaco in pectore, ci sono atti formali che dicono molto.

Soltanto in questi giorni, siamo entrati in possesso di una delibera di giunta del 1 agosto 2013 n. 206 , in cui si afferma : “ è necessario operare scelte di Bilancio con notevole impatto territoriale” … “l’Amministrazione dovrà individuare le risorse finanziarie necessarie alla liquidazione attraverso azioni e piani che avranno inevitabilmente ricadute sul tessuto economico e sociale della citta”

Dica il Sindaco (quello eletto) se quella è la strada che vuole seguire.

Se quello è il modello di città e di lavoro che intende realizzare per mezzo delle norme sbagliate sul dissesto.

Se questa è la strada, la preoccupazione materiale per la sorte dei lavoratori tutti e dei servizi resta altissima. Dobbiamo attenderci altre e ben più pesanti ricadute sui lavoratori, oltre ai prezzi già pagati fin qui. Non siamo d’accordo, non possiamo accettare macelleria sociale. Lo diciamo senza paura, e ostinatamente coerenti con quanto abbiamo sempre sostenuto.

Ma, ci auguriamo ancora, per i lavoratori e per la città, che la linea del Sindaco e della maggioranza che la sostiene non sia questa.

In ogni caso, adesso ci vuole chiarezza senza più infingimenti.

CGIL CISL UIL – Silvana Tiberti, Alessio Ferraris e Aldo Gregori

31 agosto 2013