Sulle responsabilità della giunta Fabbio si è già pronunciata la Corte dei Conti nel gennaio scorso condannando per danno erariale l’ex sindaco, la giunta e i consiglieri che hanno approvato gli atti, per un ammontare di 7 milioni e 624.210,41 euro. Da pagarsi in proporzioni differenti secondo le competenze e i rispettivi ruoli.

Bene quindi hanno fatto gli esponenti dell’allora opposizione a denunciare, nella fase finale dello scorso mandato, la falsificazione dei dati di bilancio alla Corte dei Conti.

A giudizio di SEL, come più volte sostenuto, l’iniziativa dell’opposizione avrebbe, anzi, potuto e dovuto manifestarsi prima e non riguardare solo gli aspetti dolosi connessi al bilancio, ma, ad esempio, lo stravolgimento di un modello avanzato di gestione dei rifiuti che funzionava ed era ben accolto dai cittadini, lo stravolgimento della ZTL, la penalizzazione delle aziende partecipale del Comune: Amiu, Aral, Atm e del Cissaca con i mancati trasferimenti delle risorse dovute, o il ruolo improprio fatto assumere all’Amag che ha rischiato di portare anche questa importante società ad un passo dalla crisi.

In riferimento alle dichiarazioni della Segretaria Generale della Cgil Susanna Camusso – che giovedì nel corso dell’iniziativa organizzata dalla CGIL di Alessandria ha sostenuto sia stato un errore l’aver scelto da parte della maggioranza del Comune di applicare la legge sul dissesto – queste possono anche essere valutate inopportune e tranchant, ma il giudizio sul merito della legge e sulle sue conseguenze è del tutto condivisibile. E’ una legge di indirizzo liberista che ha come obiettivo dichiarato la riduzione dei dipendenti pubblici, il ridimensionamento del welfare comunale e la cancellazione dei servizi educativi e culturali. Ritenuti dalla medesima “non essenziali” anche se in evidente contrasto con uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione.

Non è, infatti, un caso che altri Comuni con sbilanci ben maggiori di quello di Alessandria non abbiano scelto questa strada. Altra cosa è comprendere, come SEL ha responsabilmente fatto, la decisione assunta dalla Giunta per effetto dei tempi contingentati cui è stata costretta dalle deliberazioni della Corte dei Conti e che hanno precluso la ricerca di altre soluzioni. Ma il rispetto delle scadenze capestro che la legge sul dissesto impone per riequilibrare il disavanzo causato dalla precedente amministrazione non rappresenta la soluzione ai problemi di Alessandria.

Soluzione che va trovata con una forte e convinta iniziativa politica nei confronti del Governo Letta, evitando di riproporre, come sin qui si è fatto, gli improduttivi tavoli con i funzionari dei Ministeri. Una soluzione che è già stata attuata per altre città e che non può essere negata ad Alessandria. In primo luogo per i sacrifici che i cittadini e i lavoratori stanno sopportando e per gli ingenti risparmi che l’attuale Amministrazione ha già realizzato operando con trasparenza – al contrario delle accertate opacità e manomissioni della giunta Fabbio – e dimostrando in questo modo la sua affidabilità.

Sinistra Ecologia e Libertà



 15 settembre 2013