“Al Parco di Marengo sarà organizzata una festa all’insegna del divertimento e del gioco i cui protagonisti della giornata saranno i più piccoli, ma anche gli artisti della Televisione e Peppa Pig (il cartone che sta facendo letteralmente impazzire i bambini)”.

Era questo il linea di massima lo slogan, l’invito esteso attraverso tutti i media da alcune settimane e naturalmente sabato scorso migliaia di bambini, accompagnati da genitori e nonni, hanno raggiunto il parco di Marengo aderendo all’invito (naturalmente a pagamento), come ho fatto anche io con mio figlio di 2 anni e mezzo, arrivando vicino all’area pochi minuti prima delle 16, orario di apertura dei cancelli al pubblico.

Ma è stato un vero delirio per centinaia di persone, che da quell’ora hanno raggiunto il luogo del divertimento.

Abbiamo potuto riscontrate davvero tanta e grande disorganizzazione, non c’era nessun cartello di indicazione per il parcheggio e neppure per indicare il punto d’entrata (che per la cronaca è dal lato opposto a quello che si vede transitando per la ex statale), non esisteva un servizio d’ordine in alcun punto.

 

LE FASI DI QUELLA CHE SI ANNUNCIA UNA VERA E PROPRIA ‘ODISSEA

Come tante altre auto che mi precedevano, alla rotonda prima del cimitero di Spinetta ho seguito la strada laterale che accede al parco, ma un ragazzo mi ha comunicato che non c’era più posto per parcheggiare e mi ha invitato a prendere la strada che termina a fianco del Museo, quindi obbligatoriamente ho girato a destra andando fino alla rotonda dopo la tenuta Pederbona, quindi rientrando verso Marengo ho scelto di andare verso Spinetta, trovando fortunatamente un posto per parcheggiare l’auto di fianco all’Hotel Marengo e come me hanno fatto altre persone, in pratica famiglie intere con bimbi, passeggini e quant’altro.

Però ci attendeva un’amara sorpresa: infatti abbiamo riscontrato con amarezza che non è in alcun modo possibile attraversare la strada per andare dal lato opposto, quindi all’entrata del Parco di Marengo.

Ho fatto nuovamente salire in auto mio figlio, sono ripartito e sono uscito alla rotonda del cimitero, iniziando disperatamente a cercare un posto nel parcheggio adiacente, ma senza fortuna perché le auto erano parcheggiate perfino sui marciapiedi e sulle aree verdi. Sono uscito dalla zona parcheggio del cimitero e mi sono immesso di nuovo alla rotonda, questa volta scegliendo di andare verso il centro di Spinetta, parcheggiando in pratica a circa 800 metri dall’area della festa e con mio figlio mi sono incamminato (sotto il sole) verso la méta agognata, con il bimbo che continuava a chiedermi “Ma quando entriamo?”.

 

LA DELUSIONE DEL BAMBINO

Ma purtroppo, soprattutto per il piccolo, le sorprese spiacevoli non erano ancora finite. Come accennato non c’era alcun cartello che indicasse dove si trovava l’entrata ed io ho pensato (male) di andare verso la porta principale e mi sono incamminato con mio figlio per mano sulla strada verso il Museo, obbligandolo ad andare quasi nel fosso laterale, rischiando di farmi stirare dalle auto che sfrecciavano a folle velocità, senza l’ombra di un vigile o di un incaricato della Protezione Civile o qualsiasi altro personale di servizio d’ordine.

L’ultima amara sorpresa l’ho trovata davanti al portone principale, drammaticamente chiuso con un lucchetto e senza alcun cartello che indicasse dove poter entrare, ma soprattutto un cartello di grandi dimensioni che potesse far capire che quell’entrata era assolutamente preclusa, anche a coloro che transitano sulla strada per andare verso Alessandria.

Ho dovuto quindi costeggiare il museo (sempre con mio figlio per mano), rischiando davvero e seriamente di farci investire, perchè l’ultimo tratto della curva è molto stretto e passa a malapena una persona, quindi ho dovuto percorrere altri 200 metri per trovare l’ingresso al parco, che si trova esattamente dal lato opposto.

Sono entrato dopo le 17,15 e dopo tutte le peripezie indicate, con mio figlio che ormai era stanco ed agitato. All’interno ho trovato un migliaio di persone, ho notato allestimenti improvvisati e rischiosi, in primis i supporti di sostegno dei tendoni da circo equestre (che ho fotografato e vi allego), mentre nel tendone dove veniva presentato lo spettacolo dei protagonisti della televisione per i bimbi c’era un numero di persone esagerato, con un caldo soffocante, il volume era assordante e quasi insopportabile, infatti mio figlio s’è messo a piangere ed ha voluto uscire subito, senza voler attendere l’arrivo del suo cartone preferito.

 

MA CHI H AUTORIUZZATO LA MANIFESTAZIONE?  E CHI DOVEVA CONTROLLARE?

Siamo andati al punto ristoro ed ho trovato i prezzi dei gelati aumentati e corretti a piacimento del gestore, mentre l’utilizzo dei gonfiabili non era compreso nel prezzo di ingresso (10 euro), ma costava 5 euro per l’intera giornata (però i cancelli sono stati aperti alle 16!).

In conclusione voglio porre una domanda spontanea e lecita: “Ma chi ha autorizzato un evento simile rivolto ai bambini, nel parco di Marengo, che ha portato migliaia di persone in quella location?”

Sono certo che esiste un comitato per la sicurezza che deve controllare prima di dare autorizzazioni, garantendo quindi la relativa sicurezza.

“Considerando che almeno la metà di chi accede a quella struttura sono bambini, è possibile sapere il numero dell’autorizzazione e chi l’ha firmata?”

Fra l’altro manifesti esposti nel parco annunciano che “feste & libagioni” a Marengo continueranno per tutto il mese di giugno ed anche a luglio. Avanti che (forse) c’è posto!…

Grazie per l’ospitalità.

Lettera firmata – Tortona



 8 giugno 2013