Henry Cavill

Henry Cavill

Amy Adams

Amy Adams

Chi legge questa rubrica, ormai, avrà capito che siamo un po’ controcorrente rispetto ai critici cinematografici di grande fama e lo siamo anche stavolta: perché il nostro giudizio su un film si basa su quello che vede la gente comune, su ciò che un film riesce a trasmettere a chi lo va a vedere, sulla trama, su ciò che il regista vuole dire, sulla bravura degli attori, le scenografie, il soggetto e tanti altri fattori.

Non abbiamo nessun interesse da difendere e diciamo ciò che il film riesce a trasmetterci.

Per questo motivo anche stavolta non possiamo essere d’accordo con tutti quei critici cinematografici che hanno stroncato questa nuova versione di superman.

Ma d’altro canto c’era da aspettarselo: quasi tutti i film del regista Zack Snyder non piacciono al grande pubblico e vengono pure stroncati dalla critica cinematografica perché i suoi film sono molto particolari come 300, Watchman e Sucker Punch né sono la testimonianza.

Henry Cavill col regista Zack Snyder durante una pausa

Henry Cavill col regista Zack Snyder durante una pausa

A noi il regista piace perché sa sempre creare qualcosa di nuovo ed è sicuramente un artista nel suo campo.

Così è per “L’uomo d’Acciaio” un film da cast eccezionale dove i personaggi comprimari come Russel Crowe nel ruolo di Jor-El padre naturale di Superman e Kevin Conster, padre adottivo danno vita ad un’interpretazione impeccabile.

Il ruolo del protagonista è affidato a Henry Cavill (Immortal 3D) forse eccessivamente statutario, ma perfetto quando si mette in posa di tre quarti col mantello rosso.

Ottima invece la scelta della protagonista femminile Amy Adams (The master, On the road, The Fighter, Julie & Julia, Una notte al museo) non troppo remissiva ma neppure eccessivamente esuberante.

Quello che ci è piaciuto maggiormente del film però è stato il “taglio” che il regista ha dato al personaggio di superman dall’aspetto molto umano e con i suoi problemi di solitudine.

Ottima l’idea di intervallare scene di azione a flash back sull’infanzia e l’adolescenza di Clark Kent, e alla lotta interiore del piccolo superman di reagire di fronte alle provocazioni dei coetanei.

Spettacolari gli effetti speciali, maestosi, e continui, impreziositi da un ottimo 3D.

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una scena del film

Che dire poi delle scene spettacolari?

Il film, rispetto agli altri di Superman apparsi sul grande schermo, che a dire il vero non hanno mai avuto eccessivo successo, si sofferma molto sulla prima parte del film quella riferita a Krypton, racconta un po’ la storia di questo pianeta e gli effetti sono ottimi.

Così come sono ottimi quelli nella battaglia finale, anche se forse un po’ troppo devastanti, ma ci sta.

Russel Crowe nel film

Russel Crowe nel film

Il giudizio finale è che siamo di fronte ad un film di grande qualità con un susseguirsi di azioni e colpi di scena.

L’uomo d’acciaio può essere considerato  un quasi capolavoro che regge il confronto con “Il cavaliere oscuro” forse il miglior film di super eroi di tutti i tempi, anche se a nostro avviso rimane ancora inferiore.

Un altro elemento che ci induce a sbilanciarsi così tanto è il fatto che se  un film della durata di quasi due ore e mezzo è capace di tenere incollato lo spettatore alla poltrona e quando finisce è come se fossero passati cinque minuti, allora  non può che essere un grande film.

Questo in sintesi è “L’uomo d’acciaio” un film sicuramente da non perdere.

 22 giugno 2013

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uomo acciaio - 2L

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