Cinquantenne, imprenditore alessandrino, da un paio di anni trasferitosi in Africa dove è riuscito ad ottenere un succoso contratto di lavoro, rischia fino a 6 anni di carcere e il pignoramento dei suoi beni per pagare le tasse sui circa 600 mila euro di redditi evasi e i 47 mila euro di ritenute fiscali che non ha versato per i 21 lavoratori che aveva assunto per circa 2 anni per i quali non sono state operate né versate le ritenute fiscali

E’ l’ennesimo caso di evasione fiscale scoperto dalla Guardia di Finanza di Alessandria al comando del maggiore Gianfranco Riviello.

Stiamo parlando del titolare di una società alessandrina operante nel settore della vigilanza privata che aveva vinto un appalto di vigilanza per controllare delle navi in costruzione (destinate all’estero) presso alcuni cantieri navali della Toscana.

La mancanza della documentazione contabile, occultata o distrutta, ha costretto i finanzieri a un impegnativo lavoro volto alla ricostruzione del volume d’affari conseguito dalla società di cui il cinquantenne alessandrino era titolare. Società attualmente cessata e per questo il lavoro dei finanzieri è stato ancora più difficile.

Per scoprire l’evasione sono stati effettuati numerosi controlli incrociati presso clienti e fornitori – individuati attraverso la documentazione extracontabile acquisita durante l’accesso presso i locali delle aziende clienti (fra cui quelle toscane) e per il tramite delle banche dati in uso ai militari della Guardia di Finanza.

Alla fine l’ammontare degli importi evasi, oltre 600 mila euro e delle ritenute non versate, quasi 47 mila euro, sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione.

Nei confronti dell’amministratore unico della società è inoltre scattata la denuncia alla Procura della repubblica per il reato di occultamento/distruzione della documentazione contabile obbligatoria, reato previsto e punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

29 aprile 2013