Jennifer Lawrence nel film

Jennifer Lawrence nel film

Jennifer Lawrence con l'oscar

Jennifer Lawrence con l’oscar

Vedere un film doppiato è sicuramente comodo perché si evita di leggere i sottotitoli, come accade in molti Paesi dove invece il film viene proiettato in lingua originale, con appunto i sottotitoli. E’ più bello perché la nostra attenzione non viene catturata dal leggere le frasi ma può concentrarsi sul film. Purtroppo, molto raramente esistono degli aspetti negativi e uno di questi è che non si può sentire la voce originalE dei protagonisti e soprattutto l’interpretazione degli stessi.

Scriviamo questo perché l’attrice protagonista del film “Il lato positivo” cioè la giovane 22enne Jennifer Lawrence è stata premiata con l’oscar quale migliore attrice protagonista di tutta la stagione e francamente, dopo aver visto il film, a nostro avviso non meritava certo l’oscar. Di sicuro una buona interpretazione del personaggio, ma allora l’oscar lo avrebbe meritato e forse anche più di lei, l’altro protagonista del film, Bradley Cooper (per altro anche lui candidato all’oscar) autore di una performance davvero straordinaria.

Robert de Niro, Jackie Weaver e Bradley Cooper

Robert de Niro, Jackie Weaver e Bradley Cooper

E allora perché hanno dato l’oscar quale miglior protagonista femminile alla giovane Jennifer Lawrence quando effettivamente Jessica Chastain in “Zero Dark Thirty” oppure Naomi Watts in “The Impossible” sono state autrici di performance sicuramente superiori? Dando per scontato che i giudici non siano impazziti, l’unica spiegazione sta nel doppiando: evidentemente l’interpretazione della giovane Lawrence dal punto di vista delle emozioni, dell’inflessione della voce e di tanti altri piccoli aspetti che spesso non è possibile trasportare nel doppiaggio, sono stati superiori.

Jennifer Lawrence evidentemente, malgrado la giovane età, ha saputo dare un’interpretazione molto più spessa ed emozionante del personaggio che in Italia, col doppiaggio, non si coglie così a fondo.

L’attrice è molto brava ma a nostro avviso non così tanto da meritare l’oscar.

Dopo questo lungo preambolo, passiamo alla critica del film del regista David Russel, già autore di Fighter. Il film è bello e originale e forse il suo aspetto più singolare è che il regista ha saputo coniugare le piccole malattie mentali di cui sono affetti i protagonisti con la vita quotidiana.

Il regista David Russel con i due protagonosti in una scena del film

Il regista David Russel con i due protagonisti in una scena del film

Ma poi sono davvero malattie mentali il fatto di picchiare a sangue l’amante della moglie scoperto sotto la doccia che si sta “facendo” la tua consorte,  oppure andare a letto con tutti gli 11 colleghi dell’ufficio per “consolarsi” della morte del marito? Oppure tenere un fazzoletto verde in mano perché la squadra del cuore ha vinto molte partite così? Mah….

Oltre alla grande interpretazione dei due protagonisti, con un grande plauso a Bradley Cooper autore di una grandissima interpretazione che avrebbe meritato l’oscar se non ci fosse stato Daniel Day-Lewis con “Lincoln”, merita una citazione Robert de Niro, sempre eccezionale.

Il film è bello, molto originale per una commedia americana ed è stato candidato addirittura ad 8 oscar vincendone due. Forse un riconoscimento esagerato, ma siamo di fronte ad un film sicuramente originale, piacevole, ben fatto, da vedere.

 9 marzo 2013

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