Aveva provato il guadagno facile emettendo fatture false per oltre 450 mila euro relative a prestazioni mai effettuate, ma tutto quello che aveva guadagnato per questa truffa, adesso dovrà pagarlo di IVA ed inoltre rischia fino a 6 anni di carcere. Questa la vicenda scoperta dai militari della Guardia di Finanza di Tortona, al comando del capitano Michele Brunetti, che vede coinvolto un architetto di oltre 50 anni, con studio ed abitazione in un paese del Tortonese.

La truffa, scoperta dalle Fiamme Gialle, risale all’anno 2007 e malgrado siano trascorsi oltre cinque anni, non è ancora prescritta, perché, come noto, le violazioni penali, a differenza di quelle amministrative si prescrivono in 10 anni.

L’architteto, secondo le indagini della Guardia di Finanza, nel 2007 aveva dichiarato un volume d’affari di 26 mila euro, in realtà aveva emesso fatture per circa mezzo milione di euro

Nel corso dell’esame della contabilità, i militari si sono resi conto che il professionista, oltre alle normali prestazioni rese nei confronti di alcune imprese edili del nord Italia, aveva anche fatturato, pur non dimostrando di avere competenze specifiche nel settore, una serie di prestazioni, del valore di parecchie migliaia di euro ciascuna (quindi molto più elevate delle altre prestazioni che era solito eseguire) concernenti non meglio specificati “applicativi legislativi su progetti centrali ad energia rinnovabile”.

L’estrema genericità della prestazione e il rilevante ammontare degli importi hanno così indotto i finanzieri ad approfondire queste prestazioni ed hanno provveduto ad esaminare in modo capillare tutta la documentazione.

Di fronte ai sempre più pressanti riscontri dei militari, il professionista ha dovuto ammettere di aver fatturato, con quella generica descrizione, prestazioni in realtà mai eseguite: in questo modo i clienti dell’architetto hanno potuto iscrivere nel proprio bilancio costi inesistenti e ridurre in maniera artificiosa la propria base imponibile con l’evidente risultato di pagare meno tasse.

Generalmente il professionista o la ditta che emette fatture false per prestazioni mai rese, secondo il tariffario illegale in uso, percepisce circa il 20% dell’importo fatturato; un guadagno che in questo caso, verrà completamente tolto al professionista che dovrà pagare comunque, 90 mila euro di Iva evasa, perché anche se le prestazioni non sono state effettuate, solo per il fatto di aver emesso una fattura si è obbligati a pagare comunque l’Iva.

L’architetto inoltre è stato denunciato per evasione fiscale alla Procura della Repubblica di Tortona e adesso rischia da un minimo di un anno e mezzo fino a 6 anni di carcere, per cui potrebbe anche finire in galera.

L’indagine inoltre non è finita, perché sono state poi inviate specifiche segnalazioni ai competenti reparti della Guardia di Finanza sparsi in tutta Italia affinché provvedano ad effettuare controlli nei confronti dei clienti a cui sono state intestate le fatture false emesse dall’architetto tortonese.

 12 febbraio 2013