Spettabile redazione,

ho ricevuto da una persona una mail inviata da Telethon intitolata Giocherellando Park sostiene Telethon  che informa sull’adesione del parco di divertimento alessandrino Giocherellando alla causa Telethon nel mese di Febbraio.

Nel comunicato è scritto …Infatti la Direzione ha deciso di sostenere concretamente la Fondazione Telethon devolvendo parte degli incassi per essere di supporto alla ricerca scientifica sulle malattie genetiche… Una lodevole iniziativa alla quale va il più sincero ringraziamento del Presidente Telethon l’Avv.Luca di Montezemolo e di tutti i volontari che quotidianamente si adoperano per questa grande Onlus…

Poiché sono interessata a tutto ciò che riguarda i bambini e sono altrettanto interessata a tutto ciò che riguarda gli animali, ho scritto alla Direzione di Giocherellando chiedendo se fosse al corrente del fatto che Telethon sia un’associazione che finanzia la vivisezione.

Spesso pongo questa domanda ai volontari che operano con certe associazioni che vendono arance, mele, Azalee, Stelle di Natale e prodotti vari in occasioni di ricorrenze: la risposta che ottengo più frequentemente è che non ne sono a conoscenza. Non sono così arrogante da condannare la diffusa ignoranza su questo difficile e complicato problema, raramente affrontato dai mezzi di comunicazione, quasi come se fosse un tabù. Considero sempre la buona fede di chi si presta a fare beneficenza è ancor più di chi opera come volontario attivista. Tuttavia credo che informare sia un dovere ed essere informati sia un diritto.

A oggi non so se la Direzione di Giocherellando fosse informata prima che la informassi io perché, trascorsa una settimana, non mi ha risposto.

In compenso mi ha prontamente risposto il signor Vincenzo Fasanella, coordinatore Telethon della provincia di Alessandria, a cui avevo inviato la comunicazione per conoscenza.

Il signor Fasanella mi ha testualmente risposto che avrebbe preferito mi fossi rivolta direttamente a lui “evitando di interferire” su Giocherellando. L’osservazione mi è sembrata alquanto inopportuna, come se il signor Fasanella temesse l’opinione di chiunque che non fosse un “esperto Telethon” come lui.

Ho apprezzato il pensiero del signor Fasanella di informarmi inviandomi il seguente link che invito tutti a consultare http://www.telethon.it/chi-siamo/trasparenza/posizioni-ufficiali#sperimentazione

Conoscevo già la posizione di Telethon sulla vivisezione ma sono soddisfatta di avere visitato questa parte del sito che ha rafforzato le mie convinzioni di contrarietà alla vivisezione e soprattutto ha ulteriormente svilito questa associazione ai miei occhi.
Ho notato che il sito di questa associazione di fama internazionale, nel citare la normativa sulla vivisezione, è fermo alla Direttiva CEE 609/86 e non cita la Direttiva 2010/63/UE recepita in Italia il 01/02/12. Un sito che non è aggiornato, non merita attenzione perché può essere sviante rispetto alla verità. Certamente non visiterò più questo sito ma non posso esimermi di consigliare a Telethon di aggiornarlo per dovere di informazione.

Comunque, proprio perché sono aggiornata, ho chiuso un occhio su questa lacuna e ho letto il resto, soprattutto la le risposte di Telethon agli animalisti con singolari interpretazioni della medicina, della salute, dell’etica.

Poiché quel genere di affermazioni è purtroppo noto a me e a coloro attenti a questa problematica, non mi soffermo su di esse.

Riporto l’affermazione del Presidente UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e membro del Consiglio di Amministrazione Telethon, Alberto Fontana:

Sappiamo anche che in alcuni casi l’unica strada per individuare la cura a malattie gravemente invalidanti come quelle neuromuscolari si avvale della sperimentazione su modelli animali. Le garanzie che in tal senso fornisce la Fondazione Telethon, con bandi in cui viene esplicitamente richiesto di utilizzare il minor numero possibile di animali – quando ciò sia necessario – senzadimenticare la stessa legislazione vigente – che prevede sempre l’approvazione dei Comitati Etici negli Istituti presso i quali vengono svolti i progetti finanziati da Telethon – ci tranquillizza sulla strada intrapresa.

Ho capito perché la legislazione vigente tranquillizza Telethon:  forse nessuno di loro conosce quella direttiva non inserita sul sito. Io che la conosco penso che sia una vergogna europea per nulla tranquillizzante.

E poi ancora.

Perché nei laboratori italiani i ricercatori si attengano alle normative vigenti in materia, gli istituti di ricerca si avvalgono di un comitato etico. Compito di questo comitato è proprio quello di approvare gli esperimenti e verificare che tutto avvenga nel rispetto della legge.

Mi preme sottolineare che quei lager in cui si pratica la vivisezione sono letteralmente invalicabili. Per riuscire a sapere cosa si combina là dentro, bisogna fare certe irruzioni illegali che solo certi coraggiosi attivisti sono riusciti a fare. E’ paradossale ricorrere all’illegalità per conoscere una cosa legale. Perché non aprirli agli alunni delle scuole per interessanti gite di istruzione? Magari accompagnati da esperti Telethon che considerano quella pratica una  ricerca scientifica “necessaria” per salvare vite umane, soprattutto di bambini, facendo leva, come fanno i sostenitori di questa idea, sulla fragile emotività dell’interlocutore.

Riferendosi agli animalisti, Telethon si chiede se può uno Stato tenere conto solo di una posizione così estrema nel legiferare su un tema che ha immediate ricadute sulla salute umana…

Non mi stancherò mai di ripetere che questa è la solita stucchevole affermazione di chi cerca di presentare gli animalisti come individui estremisti, anacronistici, pazzi farneticanti e soprattutto sovversivi di un ordine che si deve rispettare: l’animale al servizio dell’uomo, a tutti i costi. Non è così: basta partecipare a convegni, incontri, manifestazioni per vedere che ci sono persone, compresi medici e scienziati, che sostengono la causa animalista con la ragione e il buon senso.
Invito chiunque a diffidare di chi appoggi la vivisezione, cercando notizie, per esempio sul web, su questa pratica orribile, inutile e dannosa ma purtroppo legale, fondata su vergognosi interessi che non si curano affatto della salute degli animali e degli umani.

Non posso certo impedire a nessuno, e in questo caso a Giocherellando Park, di fare beneficenza a Telethon però è giusto che si conosca a fondo l’associazione a cui si fa beneficenza. E’ vero che Telethon, in modo trasparente e corretto lo ha dichiarato sul suo sito ma è anche vero che non tutti visitano il sito prima di farla: questo vale per Telethon e per qualsiasi altra associazione. Non ho mai sentito un rappresentante di tali associazioni dichiararlo apertamente in pubblico, per esempio in occasione di certe maratone “benefiche” in cui gli Italiani sembrano improvvisamente colpiti da una sorta di telefonite acuta e compulsiva a far crescere quel contasoldi elettronico di certi programmi televisivi che non la raccontano sempre tutta…

Se invece non si hanno dubbi che la vivisezione sia una pratica necessaria, utile e benefica per l’umanità, allora si appoggino le iniziative di Telethon e di tutte le altre associazioni che finanziano la vivisezione ma certamente sarò in prima linea a manifestare il mio dissenso in modo civile, diffondendo la notizia a quante più persone possibili.

Ai seguenti link si trovano informazioni precise  sulle associazioni  pro e contro la vivisezione.

Vi consiglio di leggere le informazioni relative a Telethon.

http://www.ricercasenzaanimali.org/negative.htm
http://www.ricercasenzaanimali.org/noricerca.htm

http://www.ricercasenzaanimali.org/positive.htm

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona


7 febbraio 2013