Egr. Direttore,

ancora una volta ci vediamo costretti, come cittadini, prima ancora che come imprese alluvionate, a denunciare un fatto tanto assurdo quanto odioso perpetrato ai nostri danni dalle istituzioni.

Come sicuramente ricorderete, abbiamo portato avanti una battaglia per il recupero degli importi non dovuti nei confronti dell’INPS, battaglia vinta e stravinta nei Tribunali ma poi ugualmente osteggiata con mille cavilli nella sua esecuzione materiale.

Dopo infinite azioni, anche con l’aiuto dell’Associazione Artigiani ed alcuni Parlamentari, finalmente lo sblocco ed il pagamento.

La beffa, oltre che l’insulto, avvengono quando da un lato solo un quarto degli imprenditori aventi diritto vengono pagati, nonostante le rassicurazioni, ma coloro che hanno ricevuto il denaro hanno anche ricevuto una raccomandata in cui, in pratica, vengono diffidati dall’usarlo perché potrebbe dover essere restituito a seconda dell’esito di un contenzioso a livello europeo.

Ancora una volta lo Stato ci prende in giro, ancora una volta le Istituzioni si fanno beffe di noi. Ma sappiamo bene, sulla nostra pelle che, quando si parla di Stato e di Istituzioni, in realtà, fisicamente, si parla di persone preposte alla gestione del nostro bene comune e del nostro stesso futuro ed è loro e solo loro la responsabilità vera di ciò che accade, hanno un nome e cognome e, ancora una volta, andremo a cercarle.

Chiediamo proprio a quelle persone se non provano alcuna vergogna nel trattare così i cittadini che, non solo le strapagano, ma vengono dolorosamente puniti al minimo ritardo o errore.

Ormai ne leggiamo talmente tante che non ci si stupisce più di nulla, ed uno Stato serio ed efficiente, che dovrebbe essere la norma, diventa una pia illusione. Ma ciò che è più odioso è il sentirsi presi in giro, il sentirci umiliati da personaggi che, con ogni probabilità, nemmeno sanno cosa significhi fare impresa, rischiare in proprio, ed essere continuamente vessati ed ostacolati oltre che sfruttati.

Torneremo a batterci per rivendicare i nostri diritti, lo faremo in tutte le sedi necessarie e, ancora una volta, busseremo alle porte di chi si dichiara al servizio della collettività, daremo loro un’opportunità per dimostrarlo, per guadagnarsi con fatti e non con chiacchiere il voto che ci chiedono.

Franco Dell’Alba – Gruppo Imprese Alluvionate di Alessandria


7 gennaio 2013