Buongiorno

mi permetto di dissentire anche io, a nome di AgireOra Alessandria, nei confronti di qualsivoglia Concorso o Campionato o Mostra o Fiera di animali, di razza o a scopo ornamentale, che siano di uccelli, – come in questo caso -, o di cani, di gatti, di cavalli, di rettili, di bovini e via dicendo.

Sebbene sia in potere dei privati organizzare tali manifestazioni, dissento ancora di piu’ dal patrocinio delle Istituzioni alle suddette manifestazioni, se non nei casi di iniziative organizzate dalle associazioni protezioniste con un fine realmente benefico per gli animali coinvolti, quello di cercare loro una casa.

La ragione e’ molto semplice: dal nostro punto di vista, tutte queste manifestazioni (cani, gatti, uccelli, rettili, cavalli, bovini, ecc.) seppure talvolta con le migliori intenzioni degli organizzatori di far conoscere gli animali, promuovono di fatto l’allevamento e l’abitudine a considerare normale l’uso che l’uomo fa degli animali.

Nel caso delle mostre di cani e gatti di razza, e’ ancora peggio: animali fatti nascere appositamente in allevamenti, commerciali o amatoriali, mentre ci sono migliaia di animali che affollano canili e gattili o muoiono di stenti, o passano l’intera loro esistenza in un rifugio in attesa di un’adozione che non arrivera’ mai.

Che dire dei cavalli, dei bovini, ecc.. Eppure tutti dichiarano di amare gli animali, qualcosa non va…

Nel caso degli avicoli la situazione e’ diversa, oggi giorno ben pochi hanno la fortuna di vivere in campagna e avere un pollo o un tacchino per amico. Animali straordinari. Ma li si lasci li’ allora, e portate la gente e le scuole nelle vostre cascine a far conoscere gli animali, senza invece ammassare in un unico posto migliaia di gabbie e venire da  ogni parte d’Italia a portare il “proprio” animale, che men gliene puo’ fregare di venire in Alessandria!

Non discuto la passione della Fiev  per questi animali, anche io ho avuto la fortuna di conoscere un pollo, di cui allego la foto. Si chiamava Poll, ora non c’e’ piu’. Non era di razza, era solo uno dei miliardi di polli allevati in orrendi allevamenti intensivi per diventare carne da macello. E’ volato giu’ da un camion diretto al macello, si e’ rotto una zampa e un’ala e l’ho raccolto agonizzante lungo l’autostrada Torino-Piacenza. Lo abbiamo curato, si e’ ripreso, e’ tornato perfino a camminare e ha vissuto quel poco ancora che la sua biologia alterata dall’uomo gli ha consentito, ma pensiamo felicemente.

A nessuno di noi sarebbe venuto in mente di portate questo pollo a un concorso… Non so se riesco a spiegarmi: l'”amore” per gli animali non ha bisogno dei concorsi di bellezza, ne’ allevamenti. Ma lo mostriamo (in foto) durante le nostre iniziative per denunciare lo sfruttamento degli animali allevati a scopo alimentare.

Per noi non esistono animali da carne, da uova, da latte, di razza, da ornamento, da concorso o altre classificazioni che sottengono sempre una qualche forma di uso (nel migliore dei casi) o di sfruttamento (nel peggiore dei casi) da parte dell’uomo. Perche’ se parlate di polli, ma poi li ingabbiate o li mangiate (magari non direttamente quelli, ma altri non di “razza”), o parlate di uova o carne di questi animali, ritorniamo punto daccapo.

Grazie per l’attenzione.

Distinti saluti.

Massimo Siri – AgireOra ALESSANDRIA



 15 gennaio 2013