Il Commissariato di Casale Monferrato ha svelato il nome di uno dei presunti colpevoli che lo scorso anno, avevano sequestrato Eduardo Monti. Si tratta di Mauro Bernardinello, 42 anni residente a Casale Monferrato.

Di seguito la ricostruzione dei fatti secondo il rapporto del Commissariato di Casale Monferrato.

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BernardinelloNella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2012, la Squadra Mobile di Torino e Alessandria unitamente al personale del Commissariato di Casale Monferrato, interveniva in quel centro presso l’abitazione dell’avvocato Paolo Mionti, il quale denunciava che il proprio figlio Edoardo era rimasto vittima di un sequestro di persona nella città di San Pietroburgo (Russia).

Da una prima ricostruzione dei fatti, si appurava che i malviventi avevano inviato in Casale Monferrato un secondo cittadino italiano successivamente identificato in Bernardinello Mauro nato il 21.10.1968 a Casale Monferrato, il quale sarebbe stato sequestrato con il MONTI Eduardo. Il BERNARDINELLO avrebbe dovuto reperire la somma di 300.000,00 euro dalla famiglia MONTI per la liberazione del giovane.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Torino, si avvalevano della collaborazione del Servizio Centrale Operativo e del Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia INTERPOL che si attivava immediatamente al fine di coinvolgere i collaterali servizi di polizia russi.

Le attività svolte dagli uffici in campo internazionale, miravano primariamente a tutelare l’integrità fisica del sequestrato e venivano finalizzate a liberare nel minor tempo possibile Edoardo MONTI.

Nella mattinata del 15 febbraio 2012, proveniente da San Pietroburgo (Russia), si presentava nello studio dell’avvocato MONTI Paolo il signor BERNARDINELLO Mauro che spiegava le dinamiche del sequestro, chiedendo la somma di 300.000 euro che doveva essere consegnata dallo stesso in Russia agli ignoti sequestratori.

Dopo una serie di trattative, con l’assenso dell’Autorità Giudiziaria, NON veniva consegnata alcuna somma di denaro. Il BERNARDINELLO decideva di far rientro in Russia per comunicare il tutto ai sequestratori.

Nelle prime ore del giorno 17 febbraio 2012, l’avvocato MONTI Paolo decedeva per infarto.

 

Alle ore 7 del 17/2/2012 BERNARDINELLO partiva senza il denaro richiesto da Milano Malpensa con un volo Swiss Air con tratta Milano-Zurigo-San Pietroburgo.

Grazie alla strettissima collaborazione realizzata dagli investigatori piemontesi e dai funzionari del Servizio INTERPOL e dello SCO di Roma, con i rappresentanti della polizia Federazione della Russia (e della Svizzera), BERNARDINELLO veniva monitorato nel viaggio e, una volta accertato il suo sbarco a San Pietroburgo, veniva fermato dalla Polizia della Federazione della Russia che lo sottoponeva ad interrogatorio.

La strategia operativa della Procura della Repubblica di Torino e degli uffici investigativi piemontesi, consentiva di sbloccare la situazione. Infatti, poche ore dopo l’intervento della Polizia Russa in San Pietroburgo, il sequestrato si presentava al Consolato d’Italia e, rivolgendosi ai Funzionari, affermava: “…sono Edoardo Monti, mi hanno liberato!…”

Dopo la liberazione di Edoardo Monti, le indagini si svolgevano anche grazie ad una rogatoria che si svolgeva con l’ottima collaborazione con le Autorità della federazione Russa. Infatti nel settembre del 2012 una delegazione composta dai sostituti procuratori dr.ARNALDI DI BALME e dr.CAPPELLI, titolari del fascicolo processuale, si recava a San Pietroburgo (Russia), dove in collaborazione con le Autorità russe, provvedeva ad effettuare le opportune attività investigative.

Dalle correlazione delle risultanze investigative esperite durante il periodo di prigionia del MONTI Eduardo e grazie ai riscontri trovati con la collaborazione giudiziaria (rogatoria), in data 7/10/2012, BERNARDINELLO Mauro nato il 21.10.1968 a Casale Monferrato (AL), residente a San Pietroburgo località Uliza Korolera 24 int. 65 Nord Ovest, veniva controllato appena giunto in Italia presso l’aeroporto di Milano Malpensa.

Al fine di chiarire le circostanze sospette emerse nel corso delle indagini, lo stesso veniva identificato e controllato dal personale delle Squadre Mobili di Torino ed Alessandria e dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Casale Monferrato.

Successivamente veniva escusso presso il Tribunale di Torino in qualità di “persona informata sui fatti” dai Pubblici Ministeri dr.Arnaldi Di Balme e dr.Cappelli che, a seguito delle numerose e ripetute contraddizioni emerse, emettevano un decreto di fermo di indiziato di delitto.Dopo la redazione degli atti di rito BERARDINELLO Mauro veniva associato presso la casa circondariale “Lorusso – Cutugno” di Torino dove risulta ancora detenuto.

 17 gennaio 2013