Venerdì 21 dicembre a Villalvernia era sera di Consiglio Comunale. Seduta ufficialmente “mancata”, ma in realtà con un retroscena molto significativo. L’ordine del giorno presentava due punti importanti perché relativi all’approvazione delle convenzioni fra comuni per la gestione associata di alcune funzioni di grande interesse quali la Polizia municipale, quella amministrativa e la Protezione civile. L’associazione delle funzioni fra comuni di piccole dimensioni è una via obbligata, imposta a livello governativo, ma porta con sé decisioni delicate: specialmente la scelta dei “partner” comunali partecipanti alle convenzioni spesso non è ovvia a livello territoriale e va ponderata con attenzione e lungimiranza, poiché in un futuro ormai prossimo influenzerà direttamente l’erogazione dei servizi al cittadino.

Nonostante l’importanza della seduta, nella sala comunale di Villalvernia all’ora della convocazione erano presenti solo il sindaco Pepe, i quattro membri della giunta, cioé Allegroni, Ritondale, Sicbaldi, Tizzone e due consiglieri: Lovazzano e Timo. Presente invece un pubblico più numeroso del solito: segnale forse che la cittadinanza comprende quanto importante e delicato sia il momento attraversato dal paese.

Al momento dell’appello, peraltro ritardato di qualche minuto nella speranza dell’arrivo di qualche altro membro del consiglio, il consigliere Filippo Timo ha chiesto la parola al sindaco. Mostrando una cartella densa di fogli e appunti, ha spiegato di essere pronto a partecipare attivamente ai lavori con interventi e rilievi, ma ha aggiunto che in quel momento gli pareva più importante fare qualcosa di eclatante per opporsi al dilagante assenteismo dei colleghi consiglieri.

Leggendo i dati delle passate presenze alla mano, ha fatto rilevare una situazione davvero sconfortante: da circa tre anni, mai un consiglio ha avuto la presenza di tutta l’amministrazione, cinque consiglieri hanno collezionato più di quattro assenze e due consiglieri risultano addirittura assenti ingiustificati da otto sedute consecutive e dunque, a norma di statuto, vanno dichiarati decaduti dalla carica.

Detto ciò, ha chiesto che fosse messa a verbale la sua protesta e ha dichiarato l’intenzione di abbandonare l’aula per far mancare il numero legale e dunque costringere ad un rinvio il consiglio, nella speranza che questo gesto potesse richiamare gli assenti “cronici” a maggior senso di responsabilità verso la cittadinanza.

Timo inoltre ha aggiunto che la partecipazione attiva e presente di tutta l’Amministrazione è importante specialmente in considerazione del momento delicato, anzi critico, che il paese sta attraversando a livello finanziario e politico: le scelte di questi mesi influenzeranno in modo radicale l’evoluzione del quadro amministrativo locale per il futuro.

Immediatamente il consigliere Aurelio Lovazzano è intervenuto per condividere la decisione di Timo e i due hanno abbandonato la seduta costringendo al rinvio il Consiglio.

Nessuna replica da parte del sindaco, mentre il pubblico in sala accennava un timido applauso di approvazione per la decisione dei due consiglieri Timo e Lovazzano che, già in passato, insieme con il consigliere Gabriele Persi, sono stati portavoce degli scontenti e, pur essendo stati eletti come maggioranza, si sono spesso impegnati per alimentare un dibattito democratico anche in opposizione con le decisioni della giunta.

Umberto Cabella


26 dicembre 2012