A Tortona non nasceranno più bambini: la Pediatria, infatti, rimane in città, ma l’ospedale “perde” l’Ostetricia, la Ginecologia e le nascite, oltre che l’Ortopedia e l’Urologia. In compenso la Pediatria di Tortona diventerà “Polo” dell’Asl perché dovrebbero gravitare su di essa anche le pediatrie di Acqui Terme e Casale Monferrato, anche se di fatto, si tratta di una soppressione dei reparti di questi due ospedali, perché gli acquesi faranno prima ad arrivare ad Alessandria (o Nizza Monferrato se ci sarà ancora la pediatria) mentre i Casalesi potranno scegliere tra Vercelli ed Alessandria, molto più vicine rispetto a Tortona.

Rocchino Muliere

Queste le decisioni, praticamente definitive del Piano Sanitario che riguardano l’unione degli ospedali di Tortona e Novi Ligure, che sono state illustrate in Commissione regionale dall’assessore Paolo Monferino e divulgate grazie al consigliere regionale Rocchino Muliere, membro della Commissione Sanità perché la Regione Piemonte, in quanto la Regione, ufficialmente non ha distribuito alcun documento analitico né rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo.

“In commissione sanità – dice Muliere – l’assessore Monferino ci ha illustrato i primi cambiamenti nella rete ospedaliera regionale. Mancano ancora le azioni che intende fare sulle strutture complesse (l’assessore intende tagliarne 199) il che significa che altre novità interverranno, e difficilmente saranno positive. Sull’ospedale di Tortona vengono fatte convergere le pediatrie di Novi, di Acqui e di Casale Monferrato. Anche se i casalesi difficilmente arriveranno fino a Tortona, si sposteranno più facilmente ad Alessandria o a Vercelli. Tortona, a sua volta, perde la ginecologia che viene spostata a Novi, nel quadro dell’integrazione tra i due ospedali.”

Una integrazione che, secondo Muliere, già oggi sta creando numerosi problemi ai pazienti, e che temiamo possa alla fine portare, più che una risposta migliore alle esigenze del territorio, un complessivo indebolimento del servizio.

“I primi elementi che ci sono stati comunicati – aggiunge Rocchino Muliere – non fanno altro che accrescere le preoccupazioni sugli ospedali dell’alessandrino. Molte attività degli ospedali minori dovrebbero essere svolte dall’ospedale di Alessandria, una struttura che per i tagli del personale e le minori risorse disponibili è già in sofferenza, difficile caricargli altri pesi.”

Confermata la presenza, in entrambi gli ospedali dei Reparti di DEA, Pronto Soccorso, Rianimazione e chirurgia, ma per il resto è ancora tutto da vedere.

 7 dicembre 2012