Se il Comune di Alessandria non fosse stato inserito nel decreto salva enti e non avesse potuto accedere al fondo rotativo, difficilmente sarebbe stato possibile garantire tutti i servizi e chiudere il Bilancio 2012. Da quel fondo, infatti, il Comune preleverà 9 milioni di euro.

Questo è uno degli aspetti salienti illustrati venerdì durante una conferenza stampa dal sindaco Rita Rossa e dalla Giunta comunale al gran completo.

L’avvenimento è di quelli importanti, perché da qui, da questo Bilancio riequilibrato, riparte il Comune di Alessandria per cercare di uscire dal dissesto.

Un momento della conferenza stampa di venerdì

“Siamo al lavoro per giungere ad un 2015 di normalità quando si riprenderanno investimenti ed occupazione – ha spiegato il sindaco, Maria Rita Rossa -. Gli anni 2013 e 2014 saranno, pertanto, gli anni del risanamento. Sono passati poco più di sei mesi dal nostro insediamento e questo periodo è stato necessario per comprendere complessivamente la situazione ed arrivare alla definizione, oggi, di un documento che pur effettuando tagli, anche pesanti, non mette in discussione i servizi alla città che per noi restano prioritari. Mettiamo in campo politiche di bilancio che consentano una riorganizzazione della struttura comunale e delle partecipate con incentivi per chi raggiunge gli obiettivi”.

 

SEI MESI DURISSIMI MA ADESSO SI GUARDA AVANTI



Più volte, nel suo intervento, Rita Rossa ha posto l’accento sulle difficoltà di realizzare questo Bilancio e di ripartire da zero. Concetto ribadito anche da tutti gli assessori che sono intervenuti.

“I sei mesi trascorsi dalle elezioni ad oggi – ha detto il sindaco di Alessandria in conferenza stampa –sono stati durissimi: abbiamo dovuto ricostruire la spesa storica di ogni singola voce di Bilancio con sofferenze di cassa e grosse emergenze, ma oggi il Bilancio ha basi solide che si fonda su numeri veri e certificati e che ci permette di avere una fotografia della situazione economica delle società Partecipate. Abbiamo deciso di salvaguardare i diritti finanziando solo i servizi essenziali, le rate dei mutui e i costi del personale e tutto questo costa 79 milioni di euro. Poiché le entrate stimate erano in 90 milioni di euro e ne rimanevano solo 11 abbiamo deciso di attinge al fondo rotativo per 9 milioni di euro in modo di non ridurre la dotazione dei servizi, di mantenere inalterati i livelli occupazionali e di inserire sgravi e bonus per i cittadini e le famiglie in difficoltà.”

 14 dicembre 2012