Il ladro in azione

La Polizia di Stato di Casale Monferrato ha individuato e denunciato l’autore del furto ai danni di un distributore automatico di bevande posto all’interno della lavanderia self Sevice denominata “Washing Cube” ubicata nel centro “BENFATTO”, è un casalese di 44 anni, conosciuto come il “mago” delle macchinette, già protagonista di numerosi analoghi episodi delittuosi, in quanto capace di forzare in alcuni minuti qualsiasi tipo di apparecchio dotato di raccolta e distribuzione di monete.

Le indagini sono state avviate il 15 novembre di quest’anno, quando il titolare della Benfatto ha denunciato alla Polizia l’effrazione subita, avvenuta intorno alle 20 del 13 novembre che aveva fruttato circa 40 euro in monetine.

Il centro ha messo a disposizione le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, dalle quale si è riusciti a isolare un fotogramma nel quale, prima di fare ingresso nella lavanderia, l’autore del furto si avvicinava col volto alla vetrina della stessa per curiosare ed accertarsi che all’interno non ci fosse nessuno. Solo al momento dell’ingresso il ladro ha provveduto a coprire la testa ed il volto con il cappuccio della felpa indossata ed a coprire la telecamera con uno straccio per evitare di essere ripreso durante il furto. Ma era troppo tardi. Quell’attimo in cui l’uomo si è “affacciato” alla vetrina ha permesso agli investigatori di identificarlo senza incertezze.

L’uomo,  sottoposto a perquisizione domiciliare, alla vista degli agenti e dopo aver letto il decreto di perquisizione, spontaneamente ha consegnato gli abiti indossati nel corso della sua impresa, in particolare un paio di jeans con applicate due cerniere su una coscia ed una felpa con la scritta “Rams”, che gli sono stati sequestrati.

Tra l’altro questi era stato l’autore di un analogo furto compiuto nel giugno dello scorso anno allorquando l’uomo aveva cercato di eludere le telecamere entrando nella stessa lavanderia, di spalle e leggermente piegato in avanti per non mostrare il volto. In quell’occasione era stato ripreso durante le intere fasi del furto ed era stato tradito dalle “infradito” calzate e da un anello che aveva in una mano.