Spett. Direttore,

vorrei intervenire sulla vicenda Comune-Stadio trattata in questi mesi, e lo vorrei fare premettendo di non avere alcun titolo per farlo se non quello di cittadino tifoso del Derthona Fbc 1908.

Ho avuto modo di vedere tutte e tre le parti in causa farsi forti dietro a quel filo d’erba che rappresenta le norme di legge con le quali, ognuno, sostiene la propria ragione: Il TAR ha detto che, quindi… Ma il TAR non ha respinto tutte le nostre obiezioni, quindi… Il comune ha detto che le chiavi sono nostre, quindi…

Mi dispiace ma è “solare” come qui in mezzo norme e decreti non trovino casa. Peccato che la legge non contempli l’ovvietà e la pacificità delle cose.

L’Enel (tanto per rimanere in tema..) da un nome a certi fruitori. Clienti in Salvaguardia: coloro ai quali non puoi staccare la corrente anche se ci sono problemi in corso. Io, e qui mi auguro di parlare per almeno 500 persone (chiamiamoli elettori?) mi sento un tifoso in salvaguardia.

Non mi puoi togliere la squadra dalla città. A me non interessa chi comanda al Derthona, chi comanda al Villalvernia e chi comanda in Comune.

I proprietari e i calciatori passano, la maglia resta. A me non interessa se chi operava in una società e adesso opera nell’altra ha dei sassolini nelle scarpe da togliersi, argomento che gia di suo potrebbe sollevare dei legittimi (ma sicuramente infondati?) dubbi sul fatto che le azioni dei tre contendenti mirino a qualche dispetto reciproco piuttosto che alla risoluzione della vicenda nel miglior modo possibile.

A me non interessa che mi facciano vedere tutte le carte dove sta scritto che il Derthona non viene sfrattato, ma dovrebbe solo pagare l’affitto. A me non interessa vedere le date sui documenti dell’uno e dell’altro, date ovviamente diverse perché, appunto, ognuno si nasconde dietro al proprio filo d’erba. Il Derthona non è un bar, non e un alimentari, dove se odi il titolare o se non apprezzi il suo modo di lavorare cambi negozio.

Il Derthona è il calcio di Tortona, bello o brutto che sia, felice o infelice che sia. Se il comportamento della società di oggi (non di ieri, non di domani) non è gradito (e con questo non sto a sindacare sulla legittimità o meno di tale comportamento) si troverà il piano B, il piano C, il piano D ma Derthona-Tortona-Coppi è l’unico paletto da non poter rimuovere per rispetto della città e dei suoi Cittadini. Se il comportamento della Società di oggi (e ripeto, non di ieri e non di domani) non è gradito non è concepibile prendere una decisione che influenzi cosi pesantemente la storia sportiva della città. Ricordiamoci che lo Stadio Fausto Coppi è stato donato, DONATO al Comune di Tortona a patto che fosse la casa del Derthona per sempre! (Tuttosport del 25-09-2012).

Ma andiamo ancora avanti. Il susseguirsi degli eventi degli ultimi anni va contro ogni logica. Ognuno sarà anche libero di utilizzare le proprie risorse a proprio piacimento, ma nel rispetto della cultura sportiva, della logica sportiva, del riconoscersi come simbolo del proprio comune io mi chiedo cosa rappresenti il Villalvernia di oggi.

La realtà è che la città di Villalvernia è rimasta a tutti gli effetti priva della sua squadra di calcio. Punto e basta. Cambio di sede sociale, trasferita a Tortona, cambio di nome in Tortona Villalvernia (ogni classifica, tabellino, sito internet e giornale riporta omai solo la parola Tortona e basta) ed allora inizia a diventare complicato non farsi venire il dubbio che tra le ambizioni ci fosse anche quella di dare la spallata finale al vecchio e zoppo claudicante Derthona Fbc 1908. Ed a questo punto mi convinco ancora di più di quando sostenuto all’inizio: norme e decreti non centrano niente. Ed ora che il tifoso arrabbiato ha finito con le congetture, aprite pure le tavole della legge e consegnate le chiavi ai vicini di casa. Grazie dello spazio e Forza Derthona sempre.

Davide Maccagno



 E’ vero la squadra di Tortona è il Derthona e lo rimarrà sempre. Questo nessuno l’ha mai messo in dubbio, ma come dare torto al Comune di Tortona nell’affidare solo temporaneamente e soltanto per un anno la concessione dello stadio al Villalvernia vista la situazione in cui trova il Derthona?

D’altro canto Roma e Lazio giocano nello stesso stadio, così come Genoa e Sampdoria, Milan e Inter, Chievo e Verona e fino a qualche anno fa anche Juventus e Torino.

E allora perché farsi la guerra? Perché non sognare, un domani, di avere due squadre di Tortona?

In fondo al Derthona non è mai stato vietato di giocare al Coppi, anzi può farlo e con una spesa inferiore.

Io dico che se forse invece che farsi tutti la guerra remassero tutti nella stessa direzione sarebbe meglio. Il ricorso al Tar è costato ben 25 mila euro complessivamente. Giocare al Coppi tutto l’anno al Derthona costa 20 mila. E’ detto tutto.

 30 settembre 2012